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Suburbia




Suburbia.



Suburbia EP.



1

Noi non ce ne eravamo accorti, ma Neil Tennant e Chris Lowe – i Pet Shop Boys [ 1 ] – ci avevano raccontato tutto già a metà degli anni '80 e il libretto delle istruzioni l'avevamo in tasca.

Eravamo distratti dal sound electro-pop suadente e dagli ambienti dei club, a respirare a pelle una Realtà di plastica solo che non sapevamo ancóra che lo fosse.
Altri facevano i sostenuti, quelli che gli piace la “musica vera” cioè quella suonata con gli strumenti elettrici : ripudiavano l'elettronica di postura, ma poi ci cascavano anche loro – eccome – al massimo sulla Riviera nelle vacanze estive.


Persi nella strada alta, dove scorazzano i cani
girano i ragazzi di periferia.
La mamma ha una messa in piega da fare
dice che sono troppo grandi per i giocattoli.
Stanno alla fermata dell'autobus con un pennarello in tasca
in questo inferno di periferia
e in lontananza, una macchina della polizia
rompe l'incantesimo suburbano.

Facciamo un giro dài, a correre con i cani stanotte
in Suburbia
non ti puoi nascondere, corri con i cani stanotte
in Suburbia.

Spacca una finestra del municipio
e ascolta, la sirena come urla
da qualche parte, come un appello
di tutti i sogni suburbani.

Facciamo un giro dài, a correre con i cani stanotte
in Suburbia
non ti puoi nascondere, corri con i cani stanotte
in Suburbia.

Volevo solo qualcos'altro, piuttosto che andare in giro senza una meta
volevo solo qualcos'altro, piuttosto che andare in giro senza una meta
... andare in giro senza una meta ...

E' sulla prima pagina dei giornali
questo è il momento del bisogno
dov'è un poliziotto quando serve
per dare la colpa alla tv a colori ?

Facciamo un giro dài, a correre con i cani stanotte
in Suburbia
non ti puoi nascondere, corri con i cani stanotte
in Suburbia
in Suburbia
in Suburbia.

... corri con i cani stanotte ...
... non ti puoi nascondere ...
... non ti puoi nascondere ...

in Suburbia.

[ trad. arrangiata ]


2

Il testo di “Suburbia” ( 1986 ) [ 2 ] è stato ispirato dal film omonimo scritto e diretto da Penelope Spheeris e prodotto da Roger Corman ( 1984 ) [ 3 ], ambientato nella periferia di Los Angeles. Una storia di disadattati e incazzati sociali di periferia, che si atteggiano a punk e occupano vecchi stabili per avere uno spazio personale.

Quant'era figo il sogno americano.
Ma non sapevamo ancóra quanto lo fosse : al massimo, il neo-neo-realismo cinematografico di stampo anglosassone era una sciccheria da cineclub comunisti, l'esercizio del brivido borghese eseguito nel voyerismo sulle difficoltà e i problemi della vita dei proletari e sotto-proletari veri, nella penombra delle sale.
{ diceva Francesco Guccini sui CCCP - fedeli alla linea : comodo fare i punk la notte e strascicare fino alla mattina, quando la mamma ti fa trovare i tortellini in brodo sulla tavola già apparecchiata, a mezzogiorno }.
Dello scarto metropolitano che ci ha sommerso con un paio di decenni abbondanti di ritardo.

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