Testata

La Grande muraglia






Ieri
 


La Grande Muraglia [ 1 ] è un sistema difensivo murario coeso con gli ostacoli naturali ( fiumi, catene montuose ) costruito dall'Impero Cinese a partire dal V secolo a.C. e regolarmente mantenuto fino al 1600, per contrastare le invasioni e i saccheggi dei gruppi nomadi delle steppe settentrionali.
{ nel 1987 è stato designato “Patrimonio dell'Umanità” [ 2 ] secondo il volere dell'11° sessione del world heritage committee ( Unesco ) }.

Oggi


I barbari siamo noi, i liberi utenti della rete.
Apprendo da uno spaccio Ansa [ 3 ] che durante il 2010 è stato bannato - cioè chiuso od oscurato, reso inaccessibile - il 41% dei siti-web in lingua cinese nel 2009, anno in cui è partita una crociata fobica contro la pornografia e i comportamenti morali ed etici giudicati dal regime in carica come inadeguati : sarebbero 1.4 milioni circa, i luoghi del www residenti in server cinesi e bannati dal Partito.
{ più la nota guerra a Google e alle piattaforme sociali mondiali [ 4 ] }.
La motivazione più frequente che ricorre nel rapporto della Cass è - appunto - la diffusione di “pornografia”, ma è una foglia di fico che fa sorridere : è ovvio che nel mezzo delle milioni di pagine-web bannate c'era di tutto, anche - forse soprattutto - la politica e l'economia.
Già il 30 dicembre scorso Antonio C. Larizza aveva descritto la situazione drammatica del Grande Oriente su ilSole24ore.com [ 5 ] :

[ ... ] il Governo cinese ha controllato il contenuto di 1,79 milioni di siti web e provveduto alla cancellazione di 350 milioni di articoli, oltre a immagini e video a sfondo pornografico.

I grandi numeri della censura performata dai nipoti di Mao sono tornati alla ribalta dal 13 luglio : un rapporto dell'Accademia cinese delle Scienze sociali [ 6 , 7 ] è stato spottato e commentato da vari organi occidentali [ 8 , 9 ... ]. La Cass informa anche che nel corso dell'anno scorso sono state create complessivamente 60 miliardi di pagine [ 10 ] ma nel conto ci sono anche quelle dei siti censurati per intero, e non più accessibili : il 41% di quelli cinesi (più una quota imprecisata degli altri) ... che significa, esattamente ?
In Cina, la percentuale di popolazione in grado di leggere gli articoli in lingua inglese è appena lo 0,83% [ 11 ] ... 10 milioni di persone cui vanno aggiunti i 7 milioni di abitanti di Hong Kong ( regione ad amministrazione speciale, dove è lingua ufficiale ) e qualcuno a Macao
=
17 milioni su 1.400.000.000 circa.
Capito ?
Bene.
Benvenuti nel nuovo millennio : in un futuro in cui la libertà delle opinioni e l'espressione delle idee saranno garantite solo dalla vostra abilità di hacker nel superare i filtri censori e i software di rilevamento della vostra posizione fisica in coordinate assolute ... osteggiati dallo Stato fino alla dura galera con rieducazione politica allegata, per coloro che insistono a vivere con piena dignità.
Le solite “teste dure”.
La Repubblica Popolare di Cina è già il primo Paese del mondo per numero assoluto di utenti [ 12 ] e tale cifra continua a crescere, ma diminuisce in modo inversamente proporzionale il numero di siti consultabili dai sudditi del socialismo rimpastato con l'aziendalismo : con l'eccezione delle regioni autonome di Hong Kong e Macao - ex-colonie di Regno Unito e Portogallo, rispettivamente - che hanno goduto dello stile di vita occidentale per parecchi decenni ... posseggono una propria legislazione in materia di web e sono più liberali della madre patria contadina e duramente autoctona, intollerante verso le diversità culturali ( vedi il Tibet e il Turkestan Orientale ).
Insomma : una percentuale irrisoria della popolazione può godere dei benefici della libertà di pensiero.
La rete cinese è oggi strumentalizzata da un Sistema totalitario, con lo scopo di essere uno strumento aggiunto per il lavaggio del cervello e la formattazione-a-zero delle coscienze più deboli. E i giovani studenti ( 300 milioni ) che stanno apprendendo le lingue straniere, vengono inquadrati alla devozione verso la fabbrica-nazione :
una
unità
di
produzione [ 13 ].


...

{ leggete anche : “Internet censorship in the People's Republic of China” [ 14 ] }.





3

Esistono diversi tool on-line per sapere se il proprio sito è visibile oltre la Muraglia : secondo Greatfirewallofchina.org [ 15 , 16 ] questo blog sarebbe regolarmente visibile nella mainland.
Purtroppo non sono riuscito a fare una verifica incrociata con altri strumenti [ 17 , 18 , 19 ... ] perchè risultano “bloccati alla frontiera”.

( tornerò a verificare nel corso del tempo ).

Links


 La Cina chiude il 2010 con il record di utenti internet e di siti oscurati = articolo di Antonio C. Larizza su ilSole24ore.com

As China rises on the net, website numbers shrink = articolo di Richard Chirgwin in “the Register”

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