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Privacy






La vita personale, privata, dell’individuo o della famiglia. In psicologia, le aree private di azione, apparentemente sottratte agli influssi sociali, in particolare nel campo della sessualità.
Per la legislazione italiana in materia di tutela delle persone rispetto al trattamento dei dati personali ➔ riservatezza.
Approfondimento:
Brevi note al D. D. L. 1611 in tema di intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali di Antonello Ciervo.


Enciclopedia Treccani

 


1

E scrivendo “privacy” in un post precedente [ 1 ] m'è tornata in mente una discussione sul tema in un post faccialibresco partito da “Ucràina oppure Ucraìna” [ 2 ].

Si pronuncia “privasi” o “praivasi” ( scritto come si mangia e senza scomodare la scrittura fonetica IPA [ 3 ] ) ?
Io ho sempre detto “praivasi” ma Maja Mann ha iniziato a battagliare dal fronte opposto, e sono uscite delle cose carine ...

2

Su [ wordreference.com ] la pronuncia scritta nel sistema IPA sia per l'inglese britannico che per quello americano è ˈprɪvəsɪ ( cioè “privasi” ) ma nelle due traccie audio il sostantivo viene pronunciato “praivasi” [ 5 ].
Su [ en.wikitionary.org ] quella britannica è ˈpɹɪv.ə.si ( “privasi” ) mentre quella americana è ˈpɹaɪ.və.si ( “praivasi” ) [ 7 ].

La questione è maggiormente comprensibile se leggiamo una scheda su [ englishgratis.com ] :




PRIVACY O PRIVACY?

In italiano sentiamo sempre la parola inglese "privacy" pronunciata “pràivasi”. Ho invece sentito delle persone inglesi dire “prìvasi”.
Come mai?

Contrariamente a quello che comunemente si crede, in inglese moltissime parole hanno diverse varianti di pronuncia.
Ed il bello è che tutte le alternative sono corrette allo stesso modo! Per confermare questa apparente stranezza, basta guardare l’English Pronouncing Dictionary di Daniel Jones dove il lettore, stupito, scopre anche parole con oltre 10 alternative di pronuncia, tutte legittime!
Come mai questo caos? Il motivo è che, diversamente da altre nazioni, l’Inghilterra non ha creduto opportuno regolamentare in modo costrittivo la propria lingua e, d’altro canto, la cosa avrebbe avuto anche poco senso visto che altre nazioni come gli Stati Uniti o l’Australia non avrebbero mai accettato un eventuale standard linguistico imposto dall’Inghilterra [ ... ].


English Gratis




Insomma : tutto è lecito, quando si parla inglese. Evidentemente, gli anglosassoni mancano di un istituto paragonabile alla Crusca italiana e ad altri pari-ruolo esteri.
E' solo una questione di trend ... ehm ... tendenza. 

E infatti - almeno per quanto riguarda l'inglese britannico - aggiungo una nota lasciata da un utente sul forum di [ accademiadellacrusca.it ] :





privacy

Fino agli anni sessanta anche nell’inglese britannico la pronuncia canonica della “i” di privacy era “ai”, e per l’appunto così la registra il padre della fonetica inglese, Daniel Jones (“English Pronouncing Dictionary”, Londra: Dent & Sons). 

Poi è prevalsa la pronuncia “i” (una i molto breve) per quella tendenza ad abbreviare che gli inglesi chiamano “lazy pronunciation”. Con il risultato che ora, secondo un’indagine condotta da J.C. Wells, successore di Jones alla cattedra di fonetica all’università di Londra, l’88 per cento dei britannici pronuncia “i” e il 12 “ai” (“Pronunciation Dictionary”, Harlow: Longman). 
Una curiosità: nell’immediato dopoguerra l’aristocrazia italiana diceva “non hai senso di privazia”. 
Saluti a tutti. 

Uri Burton


Accademia della Crusca




E ...

dico che privazia sarebbe un bel termine italiano, comprensibile e coerente anche sul piano etimologico ( si priva agli altri ciò che si tiene per sé ).

...

{ pagine consigliate da me, Maja Mann, Luca Quarti ... annoto che per il Timelord la pronuncia corretta è “privasi” perché l'ha sentita da un attore shakespeariano a Londra }.

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