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Risposta a "D come destre"




( recensione ignorante )

Segnalo questo buon pezzo di Riccardo Paccosi ( sociologo, autore ed interprete di teatro, spin doctor, etc. ... ) pubblicato sul sito del “Salotto precario”.
Un articolo ben costruito, con argomentazioni robuste ed immagini appropriate e ben scelte, un'analisi dei meccanismi del Potere che regolano il Belpaese da Tangentopoli a oggi, molto più aperta e ficcante di quelle che potete trovare sui mass-media ufficiali e sulla carta stampata.
Anche se il titolo - “Glossario di guerra - D come DESTRE” - è bellicoso e persino minaccioso, l'autore ( che rimarca anche nelle piazze virtuali la propria cittadinanza sul lato sinistro ) non cela lo stato penoso dell'armata brancaleone della Sinistra italiana.
Descrivendo lo stato delle cose, gioca a fare l'ideologo per un'area complessivamente distratta dal feticcio berlusconiano, frazionata, e talvolta addirittura d'accordo con il trend ultra-capitalista del momento ... è una lettura impegnativa, che vi porterà via 15 - 20 minuti, ma vale la pena di rimboccarsi le maniche e leggere qualcosa di sapido, oltre il fiume di merda erogato anche via-net.
Di seguito, alcuni miei appunti scritti al volo e ancòra da riorganizzare ( sempre che abbia voglia, essendo affezionato alla sovrascrittura secondo le stesse modalità di genere e stile, o altre ).


Bene, QUASI

Il primo inciampo consta nella stroncatura della Destra tradizionale odierna per mezzo dell'immancabile e noiosa censura del fascismo storico ( quello del Ventennio, presentato per l'ennesima volta come il Tempo degli Orchi ), performato con l'errore :
“Insomma, l’estrema destra combatte le oligarchie soltanto a chiacchiere e non è dunque un caso se, nella storia, la sua ascesa al potere sia stata sempre foraggiata economicamente dai grandi capitalisti. Parimenti, non è un caso se i disparati richiami alla Nazione che si sono susseguiti nel corso della storia non abbiano mai influito sui rapporti di forza interni tra oligarchie e lavoratori”.
Io non so cosa l'autore intenda per variazione dei “rapporti di forza interni tra oligarchie e lavoratori”, ma a tal proposito si rilegga l'introduzione del corporativismo quale prassi per l'organizzazione dei settori produttivi e la concertazione tra le parti sociali, e si rilegga i punti dal n. 1 al n. 34 del primo post in questo thread dall'archivio di Metaforum, sugli interventi fascisti nel settore del Lavoro e sociali in genere.
Che vennero ripresi tali-e-quali dalla Repubblica Italiana, nell'Età della Luce ... 

Quindi, non erano regressivi dei diritti concreti dei lavoratori, ma erosivi ( in una certa misura ) del mitico INTERESSE OLIGARCHICO ?
( altro grosso Orco in libertà, nelle praterie informatiche e narrative di genere politico, sotto-genere populistico ).


E magari, anche gli scritti di Mussolini sulle plutocrazie occidentali ( Regno Unito e Stati Uniti in testa ) che anticipavano di decenni la questione del controllo ingannevole delle masse attraverso la finta democrazia, di cui stiamo discutendo OGGI E IN QUESTO MOMENTO, argomento rimosso per più di 60 anni dai mass-media “liberi e democratici” - ? - e relegato alla buona letteratura di fantascienza, improvvisamente in auge perchè il velo dell'ipocrita messinscena è stato finalmente strappato dall'emersione sfacciata degli uomini del Bilderberg e della Trilaterale, dall'accelerazione del processo di globalizzazione del vecchio continente europeo, così pregno di tradizioni e culture da dovere essere smantellato e fatto a pezzi dai numeri del crudo mercato.
 
( sennò, caro Riccardo, staremmo ancòra parlando delle donnine di Berlusconi, altrochè della persistenza o meno del dualismo inscenato da Destra e Sinistra ).
Questo è il nocciolo, che ci piaccia o meno, e anche su questo si potrebbe discutere per post interi.
Un processo nel quale i Popoli dell'UE non hanno alcun diritto decisionale e nemmeno di parola, nelle sedi istituzionali abitate da politicanti ancòra ubriachi della grande abbuffata democratica e dimentichi del ruolo, arrivati alla mentina ...
L'unico in EU che pare alzare la testa e guardare lo scempio attorno, è il deputato inglese Nigel Paul Farage [ 6 , 7 , 8 ] della Destra euroscettica definita “populista” ( giacchè il bene sommo dei Popoli europei sarebbe performato dall'esecutivo in carica ), di cui il Paccosi s'è inspiegabilmente dimenticato.
D'altronde, l'autore riconosce onestamente l'appeal forte del binomio terra e sangue, seme della preferenza destrista ( Lega Nord innanzitutto ) tra i lavoratori nelle fabbriche, che in massa hanno abbandonato i riti liturgici operaistici della Sinistra.


Una tendenza EUROPEA
 

La recisione del legame con la terra, inclusa la perdita delle conoscenze agricole necessarie alla sussistenza alimentare, fa parte di una più ampia strategia di deprivazione della Conoscenza ( e di omessa costruzione, che è la stessa cosa, è ignoranza ) dei meccanismi basilari del nostro stile di vita : la grande maggioranza di noi cittadini del terzo millennio non sa crescere una piantina di pomodoro, e nemmeno riparare il frigorifero o la lavatrice.
Siamo beceri consumatori, capaci al massimo di un'elaborata ( quanto decadente ) retorica verbosa, fieri di una cultura che non ha radici nel necessario e nell'immediato.
Dipendiamo dalla grande industria e dalla grande distribuzione alimentare, esattamente come i cittadini sovietici dal loro sistema centralizzato per decenni sfottuto da un fronte ideologico filo-americano che issava la bandiera dell'iniziativa individuale : SE il Sistema alimentare s'ingrippa a monte, qua sotto iniziamo quasi subito a razionare il cibo, come Mosca negli inverni della crisi alimentare, durante gli anni '90.
Il nostro Destino è il nomadismo metropolitano, sostenuto dall'incasso dello smercio di servizi specializzati ( secondo le abilità di ciascuno ) e dall'elemosina statale e/o di strada, per chi se la caverà peggio → vedi alcune soluzioni giapponesi ( = ipotesi del nostro futuro prossimo ) su questo blog.
In questo quadro di esistenze sintetiche, plastiche-a-perdere, oggi un cuneo destrista può ancòra fare breccia in Europa, promettendo immediati vantaggi di classe, a fronte degli astratti arabeschi mentali della Sinistra ( vedi i deliri verbali di Nichi Vendola e i pizzini criptati dal linguaggio tecnocratico di Massimo D'Alema ) incomprensibili ai più ...
( e sopprattutto, incommestibili ).
C'è, insomma, la difficoltà della Sinistra ad approcciare e maneggiare la globalizzazione, e manca del tutto una dimensione europea del dissenso duro : che ironia, se riferito ad un'area politica che fin dalla nascita nella mitica rivoluzione francese ha fatto dei proclami universali la caratteristica verbale della propria narrazione.
Mancano strumenti adeguati, comprensibili alla maggioranza della popolazione e non solo agli ultrà ( molti provengono dalle curve degli stadi, molti sono stati estromessi dagli impianti sportivi con la DASPO ) che ingaggiano battaglie contro la Polizia nella Val di Susa ...

DESTRA e SINISTRA


Il linguaggio della Destra tradizionale è, invece, immediatamente comprensibile, difficilmente smontabile.
Anche il Paccosi, non riesce ad omettere le solite accuse di xenofobia in replica alla riappropriazione della terra ( e qui s'intende dell'insieme dei diritti, compreso quello ad un posto di lavoro decente ) che è in antagonismo fisico sia con gli immigrati che con le multinazionali, e lo sarà in misura progressivamente crescente.
Però non ci dice in quale misura e modalità dovrebbe essere realizzato il modello europeo misto, globalizzato ma non del tutto ... come professato dal deputato socialista francese e attuale Ministro per il Rinnovamento industriale Arnaud Montebourg ch'egli tanto apprezza ?
Timore d'infangare il sacro totem dell'internazionalizzazione dei diritti dei lavoratori ?

( a mio vedere non è realizzabile senza il ricorso all'autoritarismo e alla discriminazione di quei soggetti di più recente insediamento ).

E l'autore elude un confronto diretto tra i due sistemi totalitari ( quello di Destra e quello di Sinistra, non considerando tale quest'ultimo ), altrimenti dovrebbe arrivare al punto comune, la caratteristica fondante e cementizia del consociativismo sincretistico tra i soggetti sociali partecipanti, caratterizzante sia lo STATO FASCISTA del Ventennio ( dapprima nel Regno d'Italia, e poi Repubblica Sociale Italiana ) che l'AREA COMUNISTA E POST-COMUNISTA nella Repubblica Italiana ( partito - sindacato - cooperative - amici - amici-degli-amici ... ).
Con la differenza di valore che, mentre lo stato fascista usava il Potere politico per includere la maggior parte del Popolo Italiano nel proprio progetto, il PCI e successori, incluse le ramificazioni dell'area di Sinistra, si sono accontentati di accudire la propria PARTE ...
Senza, ad esempio, aggredire Berlusconi al momento giusto ( agli albori, 1993 ) con cattiveria e cercando di ampliare il consenso percentuale, lasciando il campo del dissenso di base alla Lega Nord, quando il pentapartito dominante venne distrutto dai giudici di Mani Pulite.
Sull'azione disinteressata dei magistrati milanesi, copio-e-incollo dal post ( altro lampo di lucidità, rara tra i commentatori italiani ) :



Gli americani dovevano risolvere il problema rappresentato da quelle classi politiche dirigenti, anche nei paesi alleati, che pretendevano di fare esercizio di sovranità nazionale senza subire le limitazioni richieste dalla nuova situazione geopolitica.
E’ così che nel ’92, al largo di Napoli ormeggerà il panfilo Britannia, stracarico di finanzieri angloamericani che avevano la missione di costringere i funzionari del Tesoro italiano, guidati da Mario Draghi, ad autorizzare la svendita della nostra industria e del nostro sistema creditizio.
Ma per raggiungere questo obiettivo si doveva, al contempo, destabilizzare il regime politico italiano e fu così che nello stesso ’92 un potere dello Stato, la magistratura, ebbe il lasciapassare per colpirne a morte un altro, realizzando, sotto la copertura di una campagna per la moralizzazione delle istituzioni, un golpe bello e buono.
I progetti però si arenarono a causa di un imprevisto che nessuno poteva mettere in conto, la nascita di Forza Italia e l’ascesa carismatica di Berlusconi.

[ link ]



{ Silvio Berlusconi coibentante il vecchio Sistema politico ed economico, pre-global, e mi pare che il Movimento 5 stelle di cui Beppe Grillo è lo speaker dei testi scritti dal think tank Casaleggio Associati abbia oggi la stessa funzione, portando nell'area istituzionale parte del dissenso più acceso, aldilà dei proclami urlati }.


Ma evidentemente si campa ( si guadagna ) piuttosto bene anche stando all'opposizione, senza caricarsi sulle spalle l'intero Paese, la tensione internazionale con il Paese vincitore della Guerra Fredda ( superpotenza superstite, generatrice del PENSIERO UNICO NEOLIBERISTA = Milton Friedman, scuola di Chicago ), e quella interna con la Mafia.
Perchè rischiare di saltare in aria con un'autobomba ?
Perchè rischiare di scoppiare in aria sull'aereo ?
( etc. ).
 

Però il problema economico non è solo di natura ideologica e massimale ( neoliberismo ), ma anche di cassa concreta e spicciola, e qui torna l'interesse DI PARTE che ha bruciato capitale pubblico, che doveva essere utilizzato nell'interesse più collettivo e ampio del termine ...
Vedi, ad esempio,  l'accrescimento elefantiaco delle strutture pubbliche e i benefici smodatamente concessi ai lavoratori del pubblico impiego, per gratificare gli associati di una e dell'altra fazione partitocratica : di endemico voto-di-scambio, nel post non se ne parla affatto.
( curiosa dimenticanza, e non mi pare che il tempo delle tangenti sia concluso ).

Parafrando lo sfruttatissimo “E' tutta colpa di Berlusconi” - giustamente stigmatizzato come coglionata epocale della Sinisttra - attenzione a non finire all'“E' tutta colpa di Monti” ...

LA PICCOLA SINISTRA

Perdonati questi atteggiamenti dovuti all'umana debolezza, posso solo scrivere il mio plauso per tutto il resto, incluse le ambiguità di segno della costellazione nuova che splende grossomodo a Sinistra ( Grillo - Di Pietro - Saviano - next thing ) : tuttavia, a conclusione di questo paragrafo, contesto il rifiuto ( populistico ) dell'autore a qualunque provvedimento di forza a tutela della legalità espressa dalle leggi vigenti ...
SE una comunità umana, indipendentemente dalle dimensioni numeriche, individua e afferma democraticamente il proprio percorso legislativo e programmatico ( il proprio bene, ovvero ciò che la maggioranza decide sia l'interesse pubblico ) attraverso i rappresentanti eletti, perchè il Potere esecutivo non dovrebbe ricorrere alla forza per l'attuazione del progetto avvallato dal consenso diffuso, contro esigui gruppi che pretendono di affermare le proprie specifiche idee a nome di tutti ?
Un esempio paradigmatico è la pluriennale crisi in Val di Susa [ 14 ].
Ma qui bisognerebbe discutere dei meccanismi di inclusione della massa - la più larga parte possibile - nelle dinamiche antagoniste di quella PARTE CALDA che al momento è solo una nicchia avanguardista, isolata ( anche geograficamente ) dal grosso dell'“esercito”.
E che manca di una visione europea del fronte antagonista : ad esempio, cosa si è mosso, sul lato francese della galleria ?
La lotta nelle valli alpine è anche un punto di ambiguità cruciale : apice della rivalsa dell'interesse locale sul globale ( sulla idoneità concreta di tale “interesse” bisognerebbe aprire un altro post, lo so ), e lotta anti-globalizzante ... l'azione no-TAV è di Sinistra, o di Destra ?
Sostiene le ragioni di una buona amministrazione pubblica e del rispetto dell'ambiente, o quelle più specifiche ed economiche di chi non trae vantaggio bensì danno, dalla rete ferroviaria dell'alta velocità europea ?
Qual'è il sostentamento economico dei ragazzi che animano un presidio permanente a centinaia di chilometri dalla propria residenza ?
( etc. ).
Di fatto, concentrando l'azione sullo sfondo romantico dei boschi alpini, colpisce esplicitamente un network di trasporti europeo, un piano di grandi lavori che impiegano parecchie migliaia di lavoratori nel core e nell'indotto : perchè non hanno agito nelle regioni rosse Emilia-Romagna e Toscana, dove non c'è stato un briciolo di vera contestazione ai lavori, sebbene siano state invalidate alcune falde acquifere e danneggiati i territori di antiche borgate ?
( questa domanda è, ovviamente, retorica ).
Nel frattempo, la lotta fisica al Sistema è contigentata in una romantica vallata ricoperta di boschi ...


PICCOLE DESTRE
 

Sull'altro fronte : ha ancòra senso, nell'anno corrente, perimetrare la propria piccola Patria in un contesto europeo di generale, grande disaffezione verso la politica istituzionale e il settore pubblico ?
Tornare alla piccola Patria, pure immaginando una condizione di pace continentale permanente tra le singole nazioni, frenerebbe il progresso europeo-continentale nel contesto internazionale ( il Regno Unito fa razza a sè, come sempre ).
Siamo pronti ad accettare la nostra subalternità tecnologica ( quindi politica, nel periodo medio o fors'anche breve anche economica ) ad altre aree macro-economiche, seppure residenti in decine di nazioni culturalmente più coese e meno multietniche ?

Torniamo, insomma, ad una visione parziale o nulla dell'EU ( e dell'Europa geografica ) che nulla promette di buono.
E come ha ricordato poche ore fa il Presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz ( socialdemocratico tedesco ), anche la fiducia dei cittadini in questa istituzione comunitaria è a livelli molto, molto bassi ... il futuro appare davvero plumbeo, e nelle mani degli indisturbati speculatori globali.

Conclusione

Al momento attuale, non esistono una Destra e una Sinistra di massa.

Possono esistere nella fantasia di qualcuno, ma pochi, pochissimi sono disposti a sbucciarsi le mani per le proprie idee ...
Esistono il SISTEMA, e un ANTAGONISMO che lavora per spezzare le regole di Sistema a dimensione e necessità di individuo, e di piccole comunità.

Perdurante questo assetto di ( limitata e a basso voltaggio ) tensione sociale, dobbiamo rassegnarci al nomadismo metropolitano ?
Per mie caratteristiche specifiche, non trovo che quest'ipotesi sia terribile.
Tutte le dottrine politiche che hanno configurato il soggetto massa ( o Popolo, o come vi pare ) hanno in seguito subordinato la popolazione ai meccanismi di Potere, nero o rosso, nella posizione più consona al rapporto orale.

Altrochè liberazione !
Subordinazione culturale e mentale, tanto che possiamo prendere nota delle enormi difficoltà di una parte politica e dell'altra ad uscire dagli schemi storici, per elaborare un costrutto a dimensione europea. La difficoltà a considerare la UE ( e/o l'Europa geografica ) come l'effettiva casa comune di una comunità vasta con radici comuni, e la conseguente azione di dissenso rimane localistica.

E questo a priori di un discorso su DESTRA e SINISTRA, pure bene impostato dal Paccosi nel breve saggio da me commentato.
L'adeguamento a una retorica europea è la condizione principale da cui non si può prescindere per l'impostazione di una politica del presente e, a maggiore ragione, del futuro.

...

( versione 1.1 ).


Link

Glossario di Guerra : D come destre = post di Riccardo Paccosi

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