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Ditelo a Mazzetta ...



Russia primo paese europeo dell'auto e laboratorio sindacale

L'ultima pagina de "il Manifesto" del 20 marzo è stata dedicata alla Russia e all'industria che rinasce e torna grande grazie alle avvedute politiche putiniane.
Sottolineo : "San Pietroburgo sta diventando rapidamente una vera capitale dell'auto, anche se manca ancòra di una adeguata base culturale - fatta di centri di ricerca, laboratori ingegneristici, studi di design - come fu all'inizio per Detroit o Torino. Nella
Venezia del Nord negli ultimi anni hanno aperto o stanno aprendo stabilimenti di montaggio la Ford, la Toyota, la Hyundai, la Suzuki, la General Motors, la Nissan [ ... ]".
E ancòra : "Alla Ford di San Pietroburgo un gruppo di giovani operai guidati da Aleksej Etmanov ha inventato un sindacato, fatto scioperi durissimi, ottenuto vittorie importanti. E adesso, verso un sindacato nazionale ?".
Segue l'articolo con intervista al giovane operaio, di Astrit Dakli.

Ditelo a Mazzetta ...

Trattasi del primo caso di sindacato libero dalla Rivoluzione del '17, dopo la quale le associazioni degli operai vennero embeddate da Lenin nel sistema socialista e quindi sterilizzate delle proprie sane funzioni di contrasto al potere padronale (seppure travestito nei grassi funzionari di partito) e di lotta dura.
Più o meno quello ch'è avvenuto in italia nel dopoguerra : l'abbandono della lotta da parte dei compagni del P.c.i. e l'ossimoro della partecipazione attiva alla politica democratica (a partire dalla partecipazione alla costituente : questa è una repubblica nata schizofrenica e strabica), la saldatura dei sindacati ai propri "padrini" politici democristiani, socialisti e comunisti.
Bisogna "aggiornare" il valido blogger Mazzetta : già attivo in Indymedia Italia e che oggi cura il proprio osservatorio personale (piuttosto efficiente) ma che è pregiudizialmente ostile a Vladimir Putin.
In generale e pur condividendo molte delle linee del movimento no-global, non posso che considerare pensieroso l'attrito di un certo "etereo" idealismo fondato sul celebre "tutti gli uomini sono uguali" (asserzione materialmente falsa) ch'è ben poco interlacciato con questo mondo terreno sul quale tutti davvero poggiamo i piedi : "attrito" che graffia la sensibilità di parti ben più larghe della società e che sta producendo una reazione conservatorista. La "rivoluzione"
oggi la si fa con l'autocritica minimalista perchè oggi gli ideali massimalisti non possono essere congruamente dimensionati e ragionati dalle masse. L'unica prospettiva plausibile è quindi il rigetto.
Magari mi toccherà organizzare una vacanza nella vecchia capitale per due ...

La foto di copertina

Che cazzo c'entra ?
Quasi niente : cercando "Ford" con Google Immagini ho trovato questo personaggio di nome Walton Ford in un articolo da leggere in "Men's Vogue" on-line.
Pittore amerikano che elabora un'improbabile ma ben riuscita sintesi tra iperrealismo e naif.
(se aveve tempo e noia da tirare calci al proverbiale cane nell'aia - poveraccio - tiratemi fuori il doppio senso dell'aquila come animale araldico dell'Impero Russo e simbolo del potere yankee ...).

Links

"Ce la possiamo fare ..." = blog di Mazzetta

"Il metalmeccanico multinazionale nella città di Putin" = intervista di Astrit Dakli ne "il Manifesto"

Walton Ford = scheda in "art : 21"

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