Testata

Un altro West ... e oltre



Cani randagi ululano nella notte

Non solo il futuro, ma già il presente è orientale : rielaborando i generi - spaghetti-western, poliziesco, noir, post-atomico - i giapponesi riescono ad inventare perle a catena di montaggio. Quentin Tarantino ha guardato tutto il cinema di serie B mondiale - in quel piccolo negozio di videonoleggio nel quale lavorava - e pure lui ha imparato a tessere trame finissime di citazioni da cinema, letteratura e fumetti.
Questo è il presente : rielaborare per ricreare un prodotto originale e sempre più complesso.
Il futuro è l'interattività videoludica : qui ci stiamo muovendo ma lentamente.
Questo nuovo manga - Dogs - di cui è uscito il "numero zero" secondo me diventerà un "cult" ... questa copertina è piuttosto bruttina, speriamo che migliorino la grafica !

Link

Bufalo = Un altro west ... e oltre

Le domande del 2008

Solo ai buoni

Perchè il cancro viene alle persone buone (così si dice) e non a certi spammers e a tutti i phishers nella rete ?
Passi la promozione di iniziative personali, ma mi sono leggermente rotto i coglioni di ricevere offerte di ecstasy e filmini porno ... notoriamente non sono un moralista : penso semplicemente che se uno ha bisogno di 'ste robe, sa dove andare a trovarle o magari - per il porno - si faccia consigliare dal sottoscritto.
Oppure ci sono in rete milioni di babbioni che non cercano queste "chiavi" per timore che la moglie o il capo-ufficio li sgammi, e allora si fanno consigliare dal primo pirla che passa : l'obiettivo dello spamming dovrebbe essere commerciale, o forse è una fessa azione anarchica di dimensioni globali, che colpisce il media più libero ed aperto che abbiamo a disposizione (ed anche loro) ?
Eppoi che palle con banche fantomatiche come la "Unicredit Banca di Roma" che ti chiedono dati personali con un italiano pessimo : capre ignoranti !

Portare pazienza

Vabbè, "terrò botta" (come anche voi) ...
ma se conoscete personalmente uno di 'sti coglioni che s'è beccato un tumore : scrivetemelo, che festeggio 48 ore di fila e offro da bere a tutta la "cerchia stretta" !

Links

Spam - scheda in wikipedia

Phishing - scheda in wikipedia

Photowalk



L'amico Maso Vox oggi m'ha segnalato il nome del creativo Mauro Daviddi (fotografo, grafico, e chissà cos'altro) : non lo conosco, semplicemente sono andato sul blog e ho trovato questa iniziativa di "safari" fotografico urbano.
L'idea mi garba perchè è quello che anch'io faccio da un po' di tempo, e magari ci andrò.

Links

23666 - blog personale

Foto in Flickr

Un altro West



Ultimi giorni di colt e treni a vapore

Per gli avvenimenti del week-end la rubrica "M@rkette" della brava blogger Aeiouy è la "bibbia" manabile (sempre aggiornata però) del navigatore bolognese.
Io segnalo modestamente questa mostra delle foto di Angelo Novi sui set del western all'italiana, nella Sala espositiva della Cineteca in via Riva di Reno n. 72 (ex-Manifattura dei tabacchi) : foto d'autore che svelano anche i retroscena umani di grandi del cinema come Sergio Leone, Claudia Cardinale, il Terence Hill "serio" (quando ancòra non aveva saldato definitivamente il sodalizio con Bud Spencer) ...
Questa è la lista dei film nei quali Novi ha lavorato e sono esposti :

"Il buono, il brutto, il cattivo" (Sergio Leone, 1966)
"Texas, addio" (Ferdinando Baldi, 1966)
"Little Rita nel West" (Ferdinando Baldi, 1967)
"Preparati la bara !"
(Ferdinando Baldi, 1967)
"20.000 dollari sul 7" (Albert Cardiff | Alberto Cardone, 1967)
"C'era una volta il West"
(Sergio Leone, 1968)
"Ciakmull, l'uomo della vendetta" (E. B. Clucher | Enzo Barboni, 1969)
"La collina degli stivali" (Giuseppe Colizzi, 1969)
"Il mio nome è nessuno" (Tonino Valerii, 1973)

Manca - incredibilmente - il "Django"
originale di Sergio Corbucci (1966, forse per problemi sul diritto d'autore) un successo planetario rifatto anche dal giapponese Miike Takashi - "Sukiyaki Western Django" al recente festival del cinema di Venezia - e devo annotare che il fotografo di Lanzo d'Intelvi (provincia di Como) ha lavorato anche per Bernardo Bertolucci e PierPaolo Pasolini.
Queste mostre sulle tante professionalità che partecipano fattivamente alla creazione di quella "favola" chiamata "cinema" sono sacrosante, e meritano una pubblicità ben superiore a quella spesa.
L'ingresso è gratuito e il catalogo costa solo 5 euro : vale la pena comprarlo, ci sono tutte le foto raggruppate per tematiche, le schede dei film e un breve saggio di Annamaria Materazzini (è una bazza).

Orari

Lunedì - venerdì: ore 9.00-17.00; sabato e domenica: ore 10.00-18.00.
Fino al 1° marzo.


Links

Pagina ufficiale nel sito della Cineteca di Bologna

Pagina in PressRelease a cura di Franco La Polla

Angelo Novi - scheda in imdb

Scrittura Industriale Collettiva



Ricevo e volentieri pubblico :

"A pochi giorni dalla pubblicazione del Racconto #4 e mentre i racconti #3 e #5 si avviano alla conclusione, apriamo una grande campagna di bandi.
Con la presente, annunciamo la costituzione del Gruppo Scrittura che lavorerà al sesto racconto SIC. Seguiranno, in questa stessa settimana, altri due bandi per altrettanti GS.

Il Gruppo Scrittura #6 avrà come Direttore Artistico la colonna Jacopo Campidori, ovvero Xiloforo, già membro del GS#1 e del GS#2, presente in SIC fin dai giorni successivi alla fondazione e attualmente al lavoro come scrittore sul Romanzo SIC #1.

Come al solito con i bandi SIC, i membri del Gruppo #6 saranno coloro che per primi faranno richiesta rispondendo a questa mail o commentando il post "gemello" su www.scritturacollettiva.org. L'unica differenza è che i posti liberi questa volta sono 5 e non 6, in quanto uno dei fondatori parteciperà al racconto come scrittore, onde testare il metodo dall'interno.

Dal momento che i bandi successivi sono molto vicini (Racconto #7 giovedì 21, Racconto #8 domenica 24), tutti coloro che risponderanno a questa chiamata ma non troveranno posto verranno automaticamente inclusi nei prossimi due Gruppi Scrittura.

V & G"

Link

Scrittura Industriale Collettiva (Sic)

Emir Kusturica dixit



Sul diritto serbo (e di ogni popolo)

Leggo su "il Manifesto" di oggi a pag. 7, e riporto :

[ Tommaso Di Francesco ] : "Prendendo la parola al grande raduno di Belgrado lei ha detto, tra gli applausi, che non appartiene alla mitologia di Hollywood.
Che reazione avranno avuto tutte le persone che amano il cinema ?"
[ Emir Kusturica ] : "Io non posso che amare e rispettare il cinema. Ma se mi rimproverano di avere il mito del Kosovo sono costretto a rispondere che sì, ognuno ha diritto alla sua mitologia, soprattutto ogni popolo.
E quello serbo ha l'archetipo di quella cultura straordinaria, di quella pittura medioevale unica al mondo, degli scrittori come Ivo Andrić [ premio nobel della letteratura nel 1961 e autore de "Il ponte sulla Drina", n.d.B. ] e Milos Crnjavski.
Perchè qualcuno ha il mito di Brad Pitt e noi non possiamo averlo per il Kosovo dove è nata la nostra storia ?"

Al guinzaglio di George W. Bush

La domanda non era granchè, ma la risposta dello "sportivo" cineasta (disponibile a due chiacchiere con Walter al festival di Venezia 1998) è stata esemplare ed è chiaro che i serbi non ne possono più degli abusi inteventisti dei servi degli Usa che sono l'italietta - che pure senza un governo in carica firma il riconoscimento della repubblichetta kosovara per mano di Massimo D'Alema - e gli altri paesi Ue.
L'altra sera in piazza a Belgrado c'erano anche le "icone" della nazione serba come il regista citato -
che non ha fama d'essere nazionalista, anzi ha fatto cinema proprio sulle diversità e i percorsi atipici - il cestista Dejan Bodiroga e l'attrice (e cantante) Milla Jovovich (di padre serbo e madre ucraina) : segno che la misura è colma, ed il popolo serbo è compatto oltre gli schieramenti politici.

Promesse di carta igienica

Ricordate l'impegno elettorale ulivista a ritirare le truppe da Iraq e Afghanistan (i vari comunisti avevano aggiunto un ottimista "subito") ? Ci si è spazzato il culo (ovviamente) e l'occupazione è diventata "missione umanitaria", in pratica ribadendo lo slogan berlusconiano.
E ora il baffetto con la fondazione gioca a "risiko" con gli esseri umani veri, e non con i soldatini e i carrarmatini di plastica.
Eh già, lui mica s'è respirato boccate di uranio impoverito a pieni polmoni !
(mi vergogno di leggere "italiana" al rigo della nazionalità sul mio passaporto, francamente).

n. b.

Kusturica si pronuncia "kusturiza" con la "z" di "pizza", che in cirillico è la lettera "
ц" : Кустурица .

Links

Emir Kusturica - scheda in wikipedia

Emir Kusturica - scheda in Ondarock.it

Festival di Venezia 1998 - video e interviste di Walter Ciusa

Rimostop "rimuove" la sanzione ?



Peace and love with all the people

Stamattina camminavo per piazza Ravegnana quando, dopo un "torbatino" a colazione, notavo l'ennesimo stand aperto sotto le due torri e i "soliti" standisti in cerca di firme, e soprattutto lo strano logo ch'è un incrocio tra il divieto di sosta e il simbolo della pace : Rimostop ... mmmh ... che vorrà dire ?
Stop alle tensioni belligeranti nei Balcani ? Stop ai vigili urbani (immagino una fiumana di cittadini in coda a firmare) ?
No, altro ancòra ...

(continua sullo "Spettro").

Links

Rimostop - sito dell'associazione

Codacons - sito ufficiale

Paola Cortellesi



Risate nello stomaco

C'è una splendida donna che partendo dalla televisione (a 14 anni cantava la canzone-tema del "Cacao Meravigliao" in "Indietro tutta !") non si è spogliata e non ha venduto calendari di nudo.
(un vero peccato).
Però ha fatto dell'altro e tanto : è diventata una bravissima attrice di televisione/cinema/teatro con un senso comico spiccato e molto apprezzata nelle parodie (ma non solo) come i due finti spot in stile "pubblicità e progresso" che ha girato in favore della laicità e che sono postatissimi in questi giorni.
Come ha commentato Camoscio Bianco (collaboratore della Lupa) : "sono combattuto tra ridere e preoccuparmi. Quando un comico (termine riduttivo per la Cortellesi...) viene a trattare un argomento del genere, significa che l'argomento è sentito".
Condivido la preoccupazione sua e intanto posto tutti i link del caso.

Links

Paola Cortellesi - sito ufficiale

Paola Cortellesi - scheda in wikipedia

Paola Cortellesi - forum

"Il flagello laico" - video in Youtube.com

Con la maschera a gas (1)





Come meduse nella notte

Così mi sembrano i casotti di Porta Santo Stefano (che "porta" in senso stretto non è) poco prima dell'alba, quando tiro filosofie sulla vi(t)a che porta al bar Girotti.
Sembrano esseri biologici e fantastici, con tutti quelle rifrazione di colore che mi fanno pensare agli abissi marini ...
Gli impacchettatori hanno scelto il coro dei bambini dell'Antoniano (che ometto perchè non li sopportavo nemmeno da piccolo) e la premiata coppia Cesare Cremonini - Nicola "Ballo" Balestri con versi estratti da "50 special", una canzone piacevole e semplice dei Lùnapop.

50 special

Vespe truccate,
anni '60,
girano in centro sfiorando i 90,
rosse di fuoco,
comincia la danza,
di frecce con dietro attaccata una targa.
Dammi una Special,
l'estate che avanza,
dammi una Vespa e ti porto in vacanza !

Ma quanto è bello andare in giro con le ali sotto ai piedi
se hai una Vespa Special che ti toglie i problemi ...
Ma quanto è bello andare in giro per i colli bolognesi
se hai una Vespa Special che ti toglie i problemi ...

La scuola non va ...
ma ho una Vespa una donna non ho ...
ma ho una Vespa
domenica è già ...
e una Vespa mi porterà ...
fuori città !
... fuori città !

Esco di fretta,
dalla mia stanza,
a marce ingranate dalla prima alla quarta
devo fare in fretta,
devo andare a una festa,
fammi fare un giro prima sulla mia Vespa
dammi una Special, l'estate che avanza,
dammi una Vespa e ti porto in vacanza !

(ritornello).

[ Lùnapop, da "Squérez" (1999) ]

I Lùnapop furono una boyband costruita in laboratorio con al centro un vero talento come Cesare, ribadito negli album e nei tour da solista ma sempre accompagnato dall'amico : criticàti per l'operazione molto "marketing" e per l'eccessiva - ? - leggerezza dei testi ... ma che cazzo s'aspettavano da dei cinni di 19 anni ?



Gli i(n)soliti ignoti non si sono fermati

Ne riporto notizia con ritardo, ma è pure utile visto l'ostracismo generale del web ufficiale e non- a ribadire e commentare le provocazioni degli "incursori notturni" che molestano le menti (poco) diurne dei bolognesi.

E il manifesto incollato sopra la foto ufficiale dei due musicisti indigeni la sera di venerdì 1° febbraio, ha ricordato a tutti una delle promesse sostanzialmente mancate da Cofferati : migliorare il pessimo stato dell'aria cittadina, tutt'ora ben visibile dai primi appennini come una spessa coltre grigia-giallognola.
Manco vivessimo nella Londra della seconda metà dell'Ottocento - tratteggiata
da William Gibson e Bruce Sterling ne "La macchina della realtà" tra smog e invenzioni retrofuturistiche - ed invece stiamo in una città di medie proporzioni italiane a respirare vera merda !
Le parole del ritornello sono diventate :
"
Ma quanto è bello andare in giro per i viali bolognesi ... sforati i livelli delle polveri sottili 8 giorni su 20".

Un modello che non deve essere discusso

La nostra città necessita di urgenti e drastiche misure al fine di ridirezionare il flusso del traffico fuori dal "girotondo tossico", realizzando e attivando opere in discussione pluridecennale (la bretella del fondo valle Savena, facciamo le lastre ai polmoni degli abitanti di Rastignano e Carteria) in rete con altre di proposta più recente come la tangenziale dei colli - in parte interrata - teorizzata dalla giunta Guazzaloca (ed altro). Deve essere ridiscusso il piano regolatore ed il Comune deve avere suffienti volontà e forza politica per correggere gli errori marchiani compiuti nella sostanziale deregulation degli ultimi cinquant'anni, ma ...
Non si vuole toccare un modello di vita vetero-borghese ed un modello di economia basato sul consumo di carburante : chi sta nelle stanze dei bottoni sa benissimo che il bipartisan Civis (ch'era lo stesso guazzalochiano, poi abiurato frettolosamente per opportunità politica e bastiancontrarietà alla sinistra) non può essere realizzato in una città dalle arterie strette come queste, ma solo in larghe strade urbane (minimo a 6 corsie).
Non si vogliono risolvere radicalmente i problemi - magari iniziando la costruzione della "mitica" metropolitana (altra leggenda locale) - quei "problemi" producono business : è - più o meno - l'adattamento del "modello napoletano" dei rifiuti.
Tradotto in soldoni : poco coraggio di "pulire" la politica, dare nuove opportunità a Bologna e "ridisegnare" una città di medie dimensioni demografiche ed economiche ch'è rimasta "piccola" e sempre più invivibile, caduta nel baratro di un'implosione emozionale.

Il già sindacalista Onnipotente dopo nemmeno un anno ha mantenuto la promessa di attivare il controllo automatico dell'accesso dei veicoli in centro storico,
a Porta San Vitale ... ma è un po' poco, e la finalità furba di questi ed altri provvedimenti è chiaramente amministrativa (sollevare multe ai cittadini) perchè non è stata seguita da più ampie misure quali - ad esempio - la pedonalizzazione di grandi aree del centro (come riscontrabile in parecchie città europee).
E così ci pensano gli anonimi "incursori" a riportare il problema in prima pagina con la consueta ironia anche se - con l'andazzo cofferatiano - le loro iniziative sono state frettolosamente bollate come ulteriore "segno del degrado" e relegate a poche righe sui vetero-media cartacei (io mica m'aspettavo altro) : al piccolo borghese bolognese sta bene il respirare le polveri sottili ma ... guai al "degrado" !

(ai posteri).

Links

Cesare Cremonini - scheda in wikipedia

"Venerdì 1 febbraio 2008 23:17 Bologna - Ma quant’è bello andare in giro per i viali bolognesi ..." - articolo in Globalproject.info

"Tram su gomma : l'ennesimo spreco italiano" - pagina in MeetUp (Beppe Grillo)



Strada Maggiore, ore 21 e 49

E' venerdì sera, e questa foto l'ho scattata un'ora fa dopo l'ape con Gigi e il barista Luca : il centro di Bologna scoppia di vita !
Chi dice che la Grassa non è cambiata affatto è
(scegliete voi la risposta giusta) :

1) un alieno sbarcato qui solo pochi mesi fa.

2) un ballista (cioè uno che racconta "balle", menzogne).

3) un imbecille.

La colpa sarà pure in gran parte del trend economico negativo che è iniziato negli anni '90, ma ritengo che l'attuale sindaco abbia favorito un'accelerata verso il fondo del barile : ricordo il prof. Tony Negri rinfacciare al Coffy (da Giuliano Ferrara) di non avere capito che la nostra è una città che vive dell'Università e indotto.
In parole povere : l'Alma mater studiorum è la nostra "Fiat".
Il risultato fotografato è dovuto al calo brusco degli studenti (-30% di iscritti) ottenuto dalle politiche repressive cofferatiane, attuate sulla vita notturna : Bologna non è più appetita come una volta, i giovani s'iscrivono altrove e quelli che sono qui pensano di andarsene all'estero.
Siamo qui a raschiare il legno ...

Hanno trombato WikiLeaks



Splatter : hanno tagliato le "linguacce"

Dal blog del tosto amico Mazzetta apprendo la decisione di un giudice californiano di chiudere "WikiLeaks", sito d'informazione alternativa che qualche scoop nella sua vita l'aveva piazzato.
In poco tempo aveva fatto meglio di Enzo Biagi e di tutti i decani del giornalismo italiano messi assieme, sempre inclini alle "mezze misure" : lo scoop è un prodotto aggressivo tipicamente anglosassone. Di italico, in tempi recenti mi ricordo solo lo sputtanamento dell'uso del fosforo bianco contro la popolazione civile di Falluja : ma forse ho la testa stanca, è già sera ...
Il sito è ancòra raggiungibile attraverso l'indirizzo diretto 88.80.13.160 che ripropongo, ma non dall'url esplicito.
Una porcata, non si può dire altro ... e
quasi illegale : se si scrivono stronzate senza insultare nessuno, al minimo i testi possono essere interpretate come prodotti della fantasia dell'autore, succedanei di scrittura creativa.
Quindi è stato colpito il diritto alla libera espressione degli autori di WikiLeaks, sancito dal I emendamento all'ottima Costituzione amerikana ... vedo una chiara incertezza del diritto nel limbo tra reato di diffamazione e diritto di informare e d'essere informàti anche fuori dagli stream mediatici dei canali principali.

20/2 : la prassi del Grande Fratello

Leggo nei commenti al post di Mazzetta questa ulteriore informazione : "Non è solo la libertà di espressione degli autori ad essere stata colpita. Cito da P.Informatico: il tribunale ha già chiesto a Dynadot di fornire tutti i record ed account amministrativi e qualsiasi altra informazione su wikileaks.org, compresi i contatti, i dati di pagamento e ogni dato, come ad esempio l'indirizzo IP, relativo alle persone che hanno avuto accesso all'account di quel nome a dominio. Quindi verrà violata la privacy segretezza dell'identità di chi ci scriveva."

Mentre il dominio è ancòra visibile ed è quindi un'"esca" per catturare i redattori del database.
Il ragionamento che pongo è questo : è sostenibile l'utilità dell'anonimato durante alcune delicate indagini giornalistiche, ma lo è anche un anonimato "ad oltranza" ?
La gente che popola il cyberspazio è già costretta alla carboneria digitale per sostenere le proprie idee, o c'è della paranoia in tutto questo ?
Certo è che il comportamento dell'apparato giudiziario amerikano è degno del Big Brother orwelliano.

Commenta Mazzetta poco dopo : "queste esibizioni servono a far passare la convinzione che l'anonimato non sia possibile (vero) e a diffondere il mito del controllo globale.
Che globale non è, se non altro perchè non ci sarà mai il personale sufficiente ad analizzare i dati potenzialmente a disposizione.
L'abbandono della difesa della privacy, una volta che la si ritenga sfondata, favorirà ovviamente chi ha la capacità di gestire macrodati e tendenze.
Per quale fine è abbastanza chiaro, sempre di far soldi si tratta.
Di conseguenza la battaglia in difesa della privacy assume uno spessore che va oltre la sacrosanta pretesa che il primo che passa non possa guardarmi nelle mutande, per questo si tratta di un tema importante sul quale non bisogna - mai - allentare l'attenzione".

Un utente anonimo aggiunge : "Tuttavia è innegabile che anche in Europa si stia cercando di fare di tutto per infrangere la privacy ed eliminare il diritto di espressione in rete, minando soprattutto il diritto all'anonimato".

Mah ... io non vedo un nesso così lucchettato tra il diritto all'anonimato e il diritto di espressione in rete.
Vorrebbe dire che non siamo uomini liberi di affermare le nostre idee con la nostra faccia e la nostra identità ...
Vorrebbe dire che il progetto del Big Brother è già parecchio avanti ...
Tendo le orecchie anch'io alle leggi restrittive (o quasi) della libertà d'espressione e m'incazzo, ma non è che ci stiamo imparanoiando ?
Comunque quoto anch'io Mazzetta e le sue riflessioni, come al solito interessanti.

Links

Wikileaks - database di controinformazione

Mazzetta, ce la possiamo fare - blog di controinformazione

"Hanno colpito Wikileaks al cuore" - articolo in Puntoinformatico.it

La barzelletta dei cartoni

Quando il fosforo abbonda ...

Nuova genialata della giunta cofferatiana (questa volta dell'assessore al traffico Maurizio Zamboni, che evidentemente le può sparare su ogni argomento) : i commercianti dovrebbero attenersi a "gabbie" orarie per porre i cartoni vuoti (contenitori delle merci) vicino alle bocche delle "isole ecologiche" - ma si citano anche i comuni cassonetti del rusco - cioè non prima di mezz'ora del passaggio degli operatori Hera.
Ed ovviamente nell'attesa dovrebbero accatastare tutte le scatole vuote all'interno del proprio esercizio : ingombrandolo, rendendolo parzialmente inagibile e disturbando i clienti !
Ah ah ah ...
Non è errato definire il degrado come l'ossessione patologica di questa giunta, e leggendo le dichiarazioni del brillante assessore la colpa sarebbe ancòra degli esercenti (chi lavora e produce un servizio tangibile) : io annuso nuove multe in arrivo per mano degli ineffabili vigili urbani, per l'ennesima normativa inapplicabile perchè assurda.
Cosa non ci s'inventa per arrotondare il bilancio comunale e nutrire l'obeso "cerbero" della burocrazia pubblica con nuove sanzioni ...

Link

Rifiuti, la giunta accusa i negozi : "Il degrado è colpa loro" - articolo di Eleonora Capelli in Repubblica.it

Il Kosovo è serbo



Jugoslavia : laboratorio di vivisezione etnica e sociale

Oggi verrà proclamata l'indipendenza del Kosovo : una mossa infelice della parkinsoniana politica estera dell'Unione (bancaria) Europea.
Con logica minimalista, il leader russo Putin ha fatto notare il "doppio standard" di valutazione delle etnie minoritarie nei vari stati europei : nessuno stato e nè tantomeno la piccola Unione (un nano politico e militare fatto dai piccoli burocrati statali capaci solo di parole, ovvero aria buttata fuori dai polmoni) si sono sognati di estrarre i Paesi Baschi da Spagna e Francia per farne un protettorato europeo.
Idem con la Cipro turca, l'Irlanda del Nord, il Tibet, il Kurdistan, la Cecenia (su scala globale) : la lista è ancòra lunga e i "botti" - oggi la notizia di un'altra bomba che ha massacrato un comizio del partito della già massacrata Benazir Bhutto - fanno audience televisiva.
Carne buona per gli hamburger, aggiungete ketchup (o maionese) e i cetrioli.
L'autodeterminazione dei popoli è un principio legittimo ma meramente ideale : sulla terra occorrono gli atti di forza politici e militari, le ingerenze esterne - come questa - partono da presupposti semplificati ma finiscono col complicare le cose.
La strada per l'indipendenza è lunga e sofferta, le lotte possono necessitare secoli : chiedete agli irlandesi per le informazioni del caso.
Questa odierna è una segaiola prova di forza di una commissione di apparatchik (c'è dentro anche il baffetto D'Alema della fondazione sua personale) contro il colosso russo.
Nel mondo comandano gli Usa e la Russia, la Cina sta crescendo ma le vorrà qualche anno ancòra per diventare una potenza globale politica e militare (oltre il bottone da pigiare nel consiglio di sicurezza dell'Onu) : gli europei - servi dell'uno o dell'altro padrone - sono capaci solo di fare casino, come nella fallimentare gestione della guerra civile jugoslava (il socialista Gianni De Michelis era allora in commissione).

Breve storia di un eterno "ritorno a casa"

Gli albanesi non hanno un passato storico democratico e culturale (nè recente, nè remoto) tale da rassicurare l'attuale minoranza serba : il Kosovo è una provincia serba e quello che avverrà oggi è uno stolto abuso esterno, foriero di una nuova crisi balcanica.
La regione venne slavizzata a partire dal VI secolo ed è sempre stata multietnica : fu parte dell'Impero serbo, vi si combatterono una "mitica" battaglia tra una lega cristiana di serbi e bosniaci, e i musulmani ottomani a Kosovo Polje (questi ultimi vinsero, ma le perdite ingenti rallentarono l'avanzata nei Balcani).
Tra '800 e '900 centinaia di migliaia di serbi dovettero abbandonarla in massa per fuggire dallo sterminio perpetuato dagli ottomani contro gli "infedeli", una recrudescenza che disonorò secoli di tollerante dominio sui cristiani : nonostante questo esodo, la proporzione etnica tra gli albanesi e i serbi (e altre etnie) al termine delle guerre balcaniche (1913) era di 60 a 40.
La corona dell'imminente neonato regno degli slavi del sud iniziò quindi a reintrodurre gli sfollati delle repressioni turche nella loro terra.
La regione kosovara venne spezzata in due aree di occupazione tra tedeschi e italiani durante la seconda guerra mondiale, e dopo l'8 settembre 1943 i nazisti la gestirono direttamente e in chiave filo-albanese, trucidando gli slavi.

"Underground" : da Tito a Slobo

Instaurato il regime della Jugoslavia comunista già dal 1944, il "maresciallo" impedì ai serbi sfollati il legittimo ritorno alle proprie case, che vennero quindi rubate dagli albanesi.
Il croato Josip Broz Tito sosteneva che "una Serbia debole equivale ad una Jugoslavia forte" : la Storia ha sentenziato il fallimento della sua sterile politica federale con la Guerra civile degli anni '90, la cui miccia è stata accesa dagli europei occidentali con il precoce riconoscimento degli stati secessionisti Slovenia e Croazia, ma nemmeno trovò in Belgrado una forza centripeta capace di tenere insieme il paese.
Era piuttosto vero il contrario : solo una Serbia forte poteva governare i Balcani occidentali.
Preoccupato di realizzare una utopistica convivenza tra i vari gruppi etnici presenti nel paese, Tito istituì una nazione (senza terra) pure per gli zingari ...
L'afflusso degli albanesi dall'Albania non si fermò, perchè là facevano la fame mentre il socialismo plavo comunque produceva e faceva "sedere a tavola" i propri cittadini : la proporzione etnica superò l'80 a 20.

La Jugoslavia amputata dalle secessioni del 1991 era nelle mani di un piccolo burocrate mercantile di nome
Slobodan Milošević e del suo clan : il capitolo finale di 50 anni di ipocrite menzogne e di verità negate dal regime, come magistralmente ritratto da Emir Kusturica in quel capolavoro allegorico ch'è "Underground" (1995). La democrazia (il socialismo plavo era più aperto e sperimentale di quello sovietico) non può essere imposta dall'alto, ma deve crescere nelle singole coscienze al "piano terra" : vedi le recenti campagne militari in Afghanistan e Iraq.
E ancòra oggi - in questa infausta data ch'è il 17 febbraio 2008 - gli europei occidentali vogliono fare casino nella regione, dividendo anzichè semplificando l'amministrazione politica. I produttori di armi applaudono : la ex-Jugoslavia continua a essere uno dei "laboratori di vivisezione" attivi in questo mondo cane.



18/2 : servi del padrone amerikano

Scrivevo poche righe fa che l'Unione (bancaria) Europea è un organismo politico servo di qualche potenza (interna o più spesso esterna) e oggi - cazzeggiando nella rete - ho trovato questa bella foto aerea nel blog "Hannah Smith family" (che a sua volta ha tratto da wikipedia) : è il campo amerikano "Bondsteel" costruito non lontano dal confine macedone, definito "una versione in scala ridotta di Guantanamo" e zampa yankee in terra balcanica.

Il "risiko" russo-amerikano continua ...

Gli amerikani gongolano e mentre a Pristina s'ubriacano, il presidente serbo Boris Tadic ha detto che non riconoscerà mai l'indipendenza kosovara.
Come la Spagna, Cipro, Grecia, Romania, Slovacchia e Cina (tutti paesi che vivono tensioni secessioniste al proprio interno) : era ampiamente prevedibile, l'Ue è così bloccata nella usuale postura di don Abbondio e lascia liberi i singoli stati di decidere in merito.
E poi leggo su Repubblica.it (e mi sganascio) : "Sul Kosovo abbiamo superato il test dell'unità, ha assicurato a Bruxelles il ministro degli Esteri sloveno e presidente di turno del Consiglio Ue, Dimitrij Rupel. Una tesi confermata dal ministro Massimo D'Alema [ ... ]". Insomma, anche in sede europea hanno la faccia come il culo e raccontano balle pure davanti all'evidenza dei fatti.
Francia e Inghilterra hanno già riconosciuto, e il baffetto ha detto che pure l'italia farà la mossa (assieme alla Germania, dicono) : quest'ordine gerarchico è così rispettoso del lignaggio delle nazioni ed involontariamente ridicolo, che mi ricorda la vestizione della regina di Francia in "Marie Antoinette" di Sophia Coppola ...

(continua).

Links

Kosovo - scheda in wikipedia

Storia della Serbia - scheda in wikipedia

Camp Bondsteel - scheda in wikipedia

Il Kosovo proclama l'indipendenza, Serbia : "Non lo riconosceremo mai" - articolo in Repubblica.it

L'erotismo della Lupa



Lu, blogger di razza

Ho incontrato la Lupa nei primi tempi della mia frequentazione di internet (2004) : organizzatrice (ammaliatrice) di blog che sono quasi forum e di un portale al servizio dell'erotismo (inclusa la vendita di lingerie e strumenti utili) con cui ho iniziato una proficua collaborazione grafica e testuale a supporto del sitone.
Nell'ultimo racconto che ho pubblicato, affronta una tipica situazione sadomaso tra cognati : asciutto e quasi meccanico nello svolgimento per una "classica" situazione di vendetta e sottomissione.

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Tua Cyrano - blog

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Hanno fatto 38, e adesso 39




Sodomia in corpo (civico) 39


Giovedì sono andato a fare colazione al bar pasticceria "Dulcis in fundo" in via Murri (di fianco alla nota gelateria "Capo Nord") : un'impresa familiare che ha dato uno stile proprio agli ottimi prodotti sul banco, dalle brioches ai dolci più elaborati.
Un'impresa la cui salute è messa in pericolo dalla dissennata mannaia cofferatiana che senza un motivo ragionevole s'è messa a falciare tutti i déhors dei bar e osterie di Bologna.
Una mossa imbecille e persino autolesionista, perchè gli esercenti pagavano fior di quattrini per l'affitto del suolo pubblico e per le inevitabili contravvenzioni elevate dai vigili urbani per i motivi più disparati : ma ci potete scommettere che le minori entrate non incideranno negativamente sui lauti stipendi di sindaco ed assessori.
Piuttosto, gli idioti provvedimenti di rimozione colpiscono gli esercenti (soprattutto coloro che dispongono di uno spazio interno esiguo e facevano affidamento sui posti a sedere all'esterno per fare il realizzo) e gli stessi bolognesi che potevano gustarsi comodamente un caffè con la pasta, con il riscaldamento dei "famigerati" funghi (pure quelli) nei mesi invernali.
Col cazzo che vedrete il potente Sergio Gaetano Cofferati bersi una bevanda seduto ad un tavolino in mezzo alla strada e al freddo invernale.
In terzo luogo i turisti : che già sono pochi nonostante Bologna sia felicemente situata tra Firenze e Venezia, ed hanno ancòra meno motivi per fermarsi in quella che
una volta era la "capitale" italiana della gastronomia e dell'ospitalità.
Già : perchè dovrebbero fermarsi a Bologna ?
Il proprietario del "Dulcis in fundo" si lamentava sul Carlino di 70.000 euri spesi per montare un déhors con regolare autorizzazione, poi negata da questa giunta sfigata. Un colpo che mette a dura prova un esercizio commerciale che dà da mangiare a dieci famiglie.
Ma lo ripeto :
col cazzo che vedrete il potente Sergio Gaetano Cofferati bersi una bevanda seduto ad un tavolino in mezzo alla strada e al freddo invernale.
La pena fantozziana spetta ai comuni mortali e non agli onnipotenti di lungo corso sindacale.


Ipotesi per uno sfascio della città

Tornando a piedi a casa passavo come d'abitudine per via Fondazza, dove ho avuto la seconda amara sorpresa : stavano smontando anche il piccolo déhors del bar al civico n. 39 (vedi la foto, con Gessi sulla destra in plastica posa) ch'era usato - oltre che dagli avventori - anche da qualche gruppo di giovani musicisti nelle prime ore serali.
La musica fa allegria, quindi bisogna eliminare la musica.
Qualche residente si lamentava per l'uso rumoroso che vagabondi, spacciatori e altra bella gente faceva del déhors dopo la chiusura del bar, ma io mi chiedo dove sono finiti 500 e passa vigili urbani che non li vedi mai in strada nè di giorno, nè di notte (quando ce ne sarebbe più bisogno).
Il Comune è incapace di fare rispettare l'ordine pubblico - al di là dei tanti proclami cofferatiani (ha fatto scuola in italia) - e allora butta via sia il bambino che l'acqua sporca :
metodi stalinisti, come sanno già i gestori dei centri sociali.
Questo è un barettino che ha uno spazio davvero striminzito all'interno : ce la farà il barista Lele a sbarcare il lunario ?
Mi fa davvero male vedere una pessima amministrazione comunale infierire stoltamente su chi lavora duro, si fa il culo per più di dieci ore al giorno e - come nel caso della pasticceria "Dulcis in fundo" - raggiunge nel proprio campo livelli di assoluta eccellenza : più volte ho cercato di sforzarmi di immaginare le reali motivazioni del Comune, spalleggiato in quest'opera di sfascio dalla Sovrintendenza ai beni culturali ...

1) sadismo puro e semplice. Un rapporto sadomaso tra adulti consenzienti (è necessario essere maggiorenni per votare) : ci sono ancòra elettori che non rinnegano il voto dato al Coffy, ma sono sempre di meno.

2) umarellismo : la volontà di accondiscendere le generazioni ottuagenarie fino alla biologica estinzione. Ma purtroppo la vita umana s'è allungata, e allora conviene emigrare.

3) riedizione dell'austerity felsinea di zangheriana memoria (anni '70) peggiorata dalla desiderio dell'attuale sindaco di dimostrare la propria virilità.
Peraltro già avvalorata dall'avere figliato con una compagna che ha quasi la metà dei suoi anni, ma al suo smisurato ego non è bastato.

4) riedizione del "ridente" hinterland milanese degli anni '70, dove l'attuale sindaco foresto ha fatto carriera nel sindacato. Con la differenza che oggi i comuni dell'hinterland milanese ridono e sono senz'altro più felici, mentre Bologna piange.

Era l'uomo del dialogo

Il cremonese Sergio Gaetano Cofferati s'era arruffianato i favori dei miei concittadini con una campagna elettorale porta-a-porta agita attraverso il dialogo diretto : uno dei leit-motiv era proprio la scarsa disponibilità all'incontro, mostrata dal sindaco in carica Giorgio Guazzaloca.
Leggo nella sua scheda in wikipedia : "Al centro della campagna elettorale di Cofferati vi è il tema della partecipazione dei cittadini alla vita politica cittadina" (ma non sapevano ancòra che sarebbe stato un bel 90°).
Il Coffy no ... era moderno : aveva fatto costruire un sito-web per la campagna elettorale ma che doveva rimanere attivo anche dopo e diventare un portalino per comunicare con gli utenti della rete.
Appena eletto aveva fatto demolire una parete in cartongesso che divideva la sala dell'ufficio in due : un "muro" tra il sindaco Guazzaloca e gli elettori, era uno dei refrain della suddetta attività politica.
Rincarava pure : aveva stabilito un giorno alla settimana in cui avrebbe personalmente incontrato i cittadini.
Che uomo moderno.


Dopo pochi mesi :

1) ha chiuso il sito web : compare l'immagine dei "lavori in corso", ma non tutti avevano compreso al volo la sinistra ironia del messaggio.
Smobilitazione della vita sociale, come dire : palate di merda sui cittadini.

2) ha disdetto l'incontro settimanale : sua Onnipotenza non gradiva essere contraddetto da quei plebei dei bolognesi.

Forse ha ragione Maso Vox : ci meritiamo questo e ci meritiamo di tutto.

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Sergio Cofferati - sito ufficiale

Sergio Cofferati - scheda in wikipedia

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Sadomaso style

Questo riepilogo non è disponibile. Fai clic qui per visualizzare il post.

Nella cantina



Sudore e bytes

Niente ha il sapore del tempo sottratto ai propri doveri (magari al sonno) e dedicato a ciò che si ama : tra nodi marinari di cavi di connessione, pc allegramente ronzanti in rete, riviste originali e/o fotocopiate, diffusori audio fregàti allo stereo e tazze di caffè solubile (io preferisco il Nescafè alla moka).
In alcuni casi l'odore di umidità e di buon vino rosso ad invecchiare, che non guasta.
Con l'attributo "nella cantina" s'intendono quelle piccole produzioni indipendenti di varia natura nate negli angusti spazi sottratti all'abitazione, oppure sistemati nei garages o nelle cantine di chi sbarca il lunario con altri mestieri e/o impegnato in studi universitari, cresciute grazie alla smisurata passione e al duro sudore di chi ci smanetta decine di ore alla settimana.
Grazie alle tecnologie digitali e informatiche è infatti possibile impiantare ovunque un piccolo ma prolifico studio.
Come Eravamotreamicialpub.it e Atypicalmovie : è una favola per teenagers e adulti nel mondo digitale che si ripete sempre con nuove variazioni sul canovaccio principale dalla metà degli anni '70, e sembra non finire mai ...

Caffeina e bytes

Ricevo dal bravo blogger e fotografo Caffeinaliquida aka Lorenzo D'Uva queste note sulla giovane factory della mia città "eCreativeLabs" che volentieri pubblico :

"eCreativeLabs nasce nel Novembre 2006 in un appartamento in via Massarenti a Bologna.
Sono 3 creativi ognuno dei quali svolge parallele manzioni non informatiche :
Gabriele D'Uva è dottorando presso il Centro di Ricerca Biomedica avanzata di Bologna (Biotecnologo medico), artista (pittura), nonchè selecta musicale della scena bolognese (aka Dott.Kuba del Beat Club);
Giacomo Maria è un giurista e oltre a collaborare con i Creative Commons Italia è un musicista professionista di istanza ora a Barcellona;
Lorenzo D'Uva è laureando in Medicina, conosciuto anche come caffeinaliquida nell'arte della fotografia (vedi calendario su Repubblica.it) e anche lui selecta (aka MrCoffee del Beat Club).
Collaborano da 2 anni alla realizzazione di un grosso portale con al centro le licenze Creative Commons - di cui ne promuovono la diffusione - e hanno realizzato nel Febbraio 2008 Cooloogle, quasi un'evoluzione naturale di Google, ora in versione BETA.
Si accingono a lanciare un provocatorio sito a Marzo, con l'intento di finanziare il "principale portale".
Sono convinti che la creatività sia svincolata da logiche di mercato e coltivano assieme la passione per la tecnologia e il web 2.0."

Links

eCreativeLabs - sito ufficiale

Religioni alternative (1)



I mitici anni '80 diventano "religione"

Come risaputo, in tema di religione sono ateo con una fascinazione per quanto è orientale, dalla chiesa ortodossa russa allo shintoismo.
Ma, visto che l'ambizione di una parte del genere umano è d'essere schiavo di qualche
volontà superiore ... vorrei essere d'aiuto e consigliare alcune dottrine creative e più divertenti della solita solfa kattolika.
Ad esempio, l'utente Carlo mi ha consigliato - nei commenti ad un altro post - la chiesa pentecostale degli adoratori di Scialpi, attiva dal 14 gennaio di quest'anno.
Chi non si ricorda questo pezzo degli anni '80 che riletto oggi, mi sembra scritto contro gli umarèlls bolognesi ?

Rocking rolling

Sono tra di noi,gravi come incubi
hanno invaso ormai tutta la città
han distrutto già radio,dischi e la tv
ci hanno detto di non suonare più
Rocking rolling per resistere
Rocking rolling per difenderci
Rocking rolling per non cedere mai
Rocking rolling sopravvivere
Rocking rolling con la musica
Rocking rolling al silenzio che c’è
Ci han sepolto qui sotto la metropoli
rinchiusi in un metrò che non parte mai
non ci sono show niente più spettacoli
non si balla più non si canta più
E allora
Rocking rolling per resistere
Rocking rolling per difenderci
Rocking rolling per non cedere mai
Rocking rolling sopravvivere
Rocking rolling con la musica
Rocking rolling al silenzio che c’è
Svegliati città da una notte tragica
quante stelle vuoi per rialzarti su
non c’è libertà che non abbia musica
non c’è rabbia che non esploderà
E allora
Rocking rolling per resistere
Rocking rolling per difenderci
Rocking rolling per non cedere mai
Rocking rolling sopravvivere
Rocking rolling con la musica
Rocking rolling al silenzio che c’è

[ da "Estensioni", 1983 ]

In fondo, com'è scritto nel primo post : "tutti possono essere redenti, basta crederlo" ... c'è chi è ancòra in tempo e chi no, come nei film di Romero.
Sul tema, vi segnalo una citazione colta ch'è stata postata da Walternight nel suo blog.

Scialpi profeta o vittima ?

Per chi invece è ingrifato/a da Scialpi, la nuova versione esteriore (l'involucro materiale che permea lo spirito) è oggi più accattivante : glamour con decise sfumature s/m, per le padrone più esigenti.
Il "pasto nudo" ideale per le dieffine.

Links

Chiesa pentecostale degli adoratori di Scialpi - sito ufficiale

Scialpi - sito ufficiale

Sono solo videogiochi



Sulla "faglia" di un mutamento epocale

Ho letto un articolo interessante sui videogiochi in "Game Republic" di febbraio ("La fine di un Impero ?", pp. 018 - 021) : è il punto della situazione dell'industria nel Regno Unito, ripercorrendone per sommi capi la storia dai mitici anni '80 con le piccole software house che producevano per gli home-computer a 8 e 16 bit (ricordo bene le serie dell'Ultimate-play-the-game, avendo avuto uno Spectrum 48k) fino alla crisi dei giorni nostri, con la "retrocessione" dal 3° al 4° posto nella classifica mondiale delle nazioni produttrici (dopo Giappone, Usa e Canada) e più del dimezzamento degli studi in pochi anni.
Ho sottolineato alcune informazioni :

1) "[ ... ] l'industria dei videogiochi, dal 2004 in poi, ha contribuito alla bilancia commerciale inglese per 2.680 milioni di sterline, coprendo da sola il 30% di tutte le esportazioni del Regno Unito".

2) Il Canada sta attirando risorse umane e investimenti da tutto il mondo, perchè ?
"[ ... ] il governo canadese rimborsa alle compagnie di videogiochi il 37% dei salari erogati e assicura una franchigia fiscale di cinque anni ai dipendenti stranieri di queste aziende. Altri rimborsi vengono destinati a quegli sviluppatori che promuovono iniziative di sviluppo e di ricerca, col risultato che le nuove Ip prodotte in Canada superano ormai di gran lunga quelle inglesi."

3) "[ ... ] dai corsi universitari di divertimento interattivo escono ogni anno molti laureati, ma solo il 25 o 30 per cento trova impiego nelle compagnie di sviluppo".
Male comune ... ma esistono in italia corsi siffatti ?

Il cartello delle società inglesi di sviluppo - la Tiga - sta facendo pressioni sul governo per ottenere agevolazioni fiscali e altri tipi di sostegno che potrebbero passare in sede europea come aiuti ai settori della cultura, secondo il quadro proposto dalla "testa d'ariete" francese in favore del proprio cinema.
E' singolare per me - come per qualunque altro videogiocatore - leggere della crisi di un industria che mi è familiare ed ha prodotto classici come la serie di "Tomb Raider" della Eidos e personaggi di fama mondiale come Lara Croft (nella foto il casting della testimonial cinese, da Gamesblog.it) ma la chiave della situazione è proprio questa : il videoludico merita di essere inserito tra i prodotti culturali, quando ciò avverrà anche per la legislazione europea sarà una svolta epocale.

E da noi ?

Ogni paese dà quello che può : tra il calcio (della defunta Simulmondo, etichetta bolognese) e i motori della Milestone (leggi l'intervista con il presidente Antonio Farina) i mondi virtuali complessi restano un sogno freudiano.
Segnalo però alcuni movimenti negli studi più piccoli : la romana Blacksheep Studios che ha un catalogo differenziato e qualche prodotto originale ... una "pecora nera", appunto !
Sempre a Roma c'è l'Aiv (Accademia italiana videogiochi) dove imparare i rudimenti e specializzarsi in quest'arte informatica.
La milanese Virtual Identity sta sviluppando il proprio progetto principale "the Black corsair" ispirato ai romanzi di Emilio Salgari, e la grafica è piacevolmente fumettistica (alla "XIII", per intenderci).
La barese Pm Studios sta sviluppando un rpg multiplayer on-line, dopo giochi in flash e alcuni interattivi didattici.
Anche nel mondo delle indies abbondano i simulatori sportivi e le cover bonelliane e d'altri classici seriali, con l'eccezione di qualche prodotto d'autore come la "Druuna" (del maestro Eleuteri Serpieri) edita dalla genovese Artematica.
Gli sviluppatori italiani in gamba spesso sono emigrati in paesi più evoluti o comunque lavorano per compagnie straniere : mi auguro che le società che ho elencato possano crescere, diventare un sicuro approdo per i giovani programmatori e disegnatori, nonchè un sicuro riferimento per i consumatori.

Parafrasando Edoardo Bennato : sono solo videogiochi ... in italia siamo impegnati in cose ben più "serie", come - ad esempio - seguire le fregnacce dei politici ...

Links

Gamerepublic.it - sito della rivista

Argomento = Otaku

Lo spazio sotto i piedi ...



... ha diverse dimensioni (cambia la base esponenziale).

Altra azione notturna degli i(n)soliti ignoti, dei quali non conosciamo nome-e-cognome ma sono buoni praticanti del marketing sociale.

Due settimane fa (circa) hanno agito sulla citazione postata sull'impacchettamento di Porta Mazzini (sarebbe "Porta Maggiore" - da Strada Maggiore - ma i bolognesi mi sembrano preferire l'altro modo) di una canzone di Samuele Bersani :

Giudizi universali

Troppo cerebrale per capire
che si può star bene senza complicare il pane,
ci si spalma sopra un bel giretto di parole vuote
ma doppiate.
Mangiati le bolle di sapone intorno al mondo
e quando dormo taglia bene l'aquilone,
togli la ragione e lasciami sognare,
lasciami sognare in pace ...

Liberi com'eravamo ieri,
dei centimetri di libri sotto i piedi
per tirare la maniglia della porta e
andare fuori
come Mastroianni anni fa,
come la voce guida la pubblicità
ci sono stati dei momenti intensi ma li ho persi già

Troppo cerebrale per capire
che si può star bene senza calpestare il cuore,
ci si passa sopra almeno due o tre volte i piedi
come sulle aiuole.
Leviamo via il tappeto e poi mettiamoci dei pattini
per scivolare meglio sopra l'odio,
Torre di controllo aiuto,
sto finendo l'aria dentro al serbatoio ...
Potrei ma non voglio fidarmi di te
io non ti conosco e in fondo non c'e'
in quello che dici qualcosa che pensi
sei solo la copia di mille riassunti
Leggera leggera si bagna la fiamma,
rimane la cera e non ci sei più ...
Vuoti di memoria, non c'e' posto
per tenere insieme tutte le puntate di una storia,
piccolissimo particolare,
ti ho perduto senza cattiveria ...
Mangiati le bolle di sapone intorno al mondo
e quando dormo taglia bene l'aquilone,
togli la ragione e lasciami sognare, lasciami sognare in pace ...

Libero com'ero stato ieri,
ho dei centimetri di cielo sotto ai piedi,
adesso tiro la maniglia della porta e vado fuori ...
come Mastroianni anni fa,
sono una nuvola, fra poco pioverà
e non c'e' niente che mi sposta
o vento che mi sposterà ...

Potrei ma non voglio fidarmi di te
io non ti conosco e in fondo non c'e'
in quello che dici qualcosa che pensi
sei solo la copia di mille riassunti
Leggera leggera si bagna la fiamma,
rimane la cera e non ci sei più ... non ci sei più ...


[ da "Samuele Bersani" (1997) ]

Nottetempo gli "incursori" hanno incollato un manifesto che ricorda le cifre vergognose delle "morti bianche" in italia, una dizione pudica per definire le morti sul lavoro, che nel caso dei cantieri edili arrivano dall'alto come un giudizio universale : e in un secondo ti ritrovi giù, arti, spina dorsale e testa fracassati.
Forse nemmeno un documento per ricordare alla tua famiglia che stavi facendo e dove ti trovavi, altra massa da trangugiare per la coscienza sporca degli italiani che tanto sappiamo essere una fogna.

Solite "care" regole

Questa volta la pulizia è stata sollecita (al contrario di Porta San Donato) e due giorni dopo il manifesto era stato rimosso : (comma 1) i problemi devo stare nascosti perchè stanno sulle balle a qualcuno e la facciata dev'essere sempre salvata.
Comma 2) : è severamente vietato porgere qualche questione di coscienza (e/o smuovere qualche pensiero raziocinante nell'acquario ch'è diventata la scatola cranica) ai cittadini rincoglioniti, fuori dal circuito mediatico televisivo e il trio capuccino-brioche-quotidiano al bar, la mattina.
Francamente, la bella canzone del riminese Samuele mi sembra ben abbinata al problema esposto : un cantautore di razza, mezzo-poeta e mezzo-cantastorie mai banale nè semplificante le tracce complesse della vita (sua, nostra).

Links

Samuele Bersani - scheda in wikipedia

"Morti bianche : triste primato italiano" - articolo ne Lastampa.it

Mandiamoli affanculo

La grande bazza del voto anticipato

Ha ragione Beppe Grillo quando parla di "cortocircuito democratico" e di auto-referenzialità assoluta dei partiti : si fanno i cazzi loro, soprattutto quando c'è da lordare le loro già immonde tasche.

Link

"Il voto anticipato regala 300 milioni alle casse dei partiti" - articolo di Claudia Fusani in Repubblica.it

La Famiglia



Avevo già stigmatizzato come un ministro in odore di mafia non avesse il diritto morale di lanciare una "crociata" contro un videogioco ("Rule of Rose") ma piuttosto il dovere di spiegare al parlamento le proprie sudicie frequentazioni e magari - come avviene nei paesi civili - dare le dimissioni dal Ministero di Grazia e Giustizia (che ridere : sembra una battuta di Calderoli e invece Prodi lo ha fatto subito sedere in quella poltrona lì).
Tralascio commenti scurrili sulla sceneggiata della consorte appena uscita dalla galera (ci sarebbe dovuta restare molti anni, a parere mio) ed applaudita dalla claque che immagino fatta venire apposta da Ceppaloni.
L'amica Shoruel mi segnala via-mail questa bella inchiesta giornalistica sui denari di casa Mastella, eseguita da un giornalista italiano che lavora all'estero e dirige un giornale di lingua italiana stampato in Germania.
Guardate un po' i "casi" della vita :

un giornalista italiano che lavora all'estero.

Link

"I figli di Sandra e Clemente" - articolo di Mauro Montanari nel "Corriere d'Italia"

Elisabetta Rocchetti





All'interno di una fiaba gotica

Ho guardato il cortometraggio "Il pugile" di Giovanni La Pàrola sul blog di Mello (a gratis) : film eccellente tra neo-realismo e "visioni" allucinate (Lucia, gli inserti
musical e il cartoon digitale dello "scarrafone" compagno di una vita) che mi ricordano i Coen, con alcuni caratteristi da commedia all'italiana (quella migliore).
Ma questo film ("corto" è di per sè diminutivo, ma siamo di fronte a dell'ottimo cinema, anche se dura "solo" 30 minuti) non soffre di citazionismo cinefilo : la capacità dell'autore sta proprio nel localizzare bene la storia in un paese meridionale, e nel tratteggio dei personaggi in bilico tra realismo e surrealismo in una quasi-fiaba per adulti ambientata negli anni '50 - '70.
E fiabesco (ma gotico) è il rapporto del protagonista con il proprio "occhio ballerino" (fin dall'infanzia) che lo porterà sulla strada della boxe, in una palestra che odora di bassifondi newyorkesi.
Bravissimi Salvatore Inserra - una perfetta faccia da boxeur - e la "fatale" (e bellissima) Elisabetta Rocchetti, che buca lo schermo.
Interpreta un ex-prostituta bizzarra che lavora nella palestra dove l'ex-campione dei pesi massimi Ignazio Cusumano s'allena, ed ha avuto la vita segnata dal nome : "Lucia" come la santa protettrice della vista, di cui s'innamorerà platonicamente il pugile mezzo-orbo.
Nuova icona del "cinema borderline"
Lei ha trovato la sua piccola felicità e i minuti di fama warholiana sul ring, quando porta il cartello col numero della ripresa tra un round e il successivo.
Ed avrà la gioia più grande negli ultimi minuti della pellicola ... (non vi tolgo la sorpresa).
Romana del '75 con studi di giurisprudenza, ha esordito nei "lunghi" con Peter Del Monte, ha recitato in parecchi film (anche commerciali, persino coi Vanzina) e in due cult che sono stati stroncati da certa critica ma apprezzati dal pubblico : "Keller - Teenage Wasteland" di Eva Urthaler (2005) e "Il bosco fuori" di Gabriele Albanesi (2006) ch'è stato campione d'incassi del mercato home-video giapponese.
Ed invece "Piano 17" dei Manetti Bros. gli apprezzamenti critici li ha ottenuti : realizzato con un budget di appena 70.000 euro e girato quasi per intero in un ascensore, trama sul filo del rasoio di una bomba già temporizzata e quarto ospite scomodo dell'ascensore.
Nel 2006 ha diretto e interpretato il cortometraggio "L'ultima seduta".

Links

"Il pugile" = post di Mello in Generazioneblog.it

Elisabetta Rocchetti = sito ufficiale
 

Ciao Gianni



In memoria

Walter Ciusa ricorda sul suo blog il comune amico Gianni Pinardi, scomparso un anno fa.
Che posso dire, di personale ?
Mi spiace di non avere passato più pomeriggi assieme a lui, e di non averlo capito : non era mica facile (a dire il vero) ma era generoso e simpatico. Staccai dal gruppo battezzatosi "àmbito" per qualche anno, e lo rividi sull'autobus 14 nel marzo del 2006.
Io me lo immagino in Paradiso - se mai ne debba esistere uno aperto 24h su 24 con affettati misti e pane a volontà - a spaccare i maroni ai santi con l'inconfondibile cadenza bolognese dalla "s" grassa :
- "Scusi lei ... ma quando è nato ? Voglio sapere la data esatta, che poi le dico il giorno della settimana !" (il calendario perpetuo era uno dei suoi pallini).
Gianni è stato uno degli attori-feticci di Walter : assieme all'inseparabile amico Maurino (qui ritratto nella foto) e al Mega dei giorni belli è stato co-protagonista dei primi cortometraggi trash che furono il laboratorio del futuro regista dello "Human film".
Per spiegare l'ultimo corsivo ai "neofiti" : nella complessa teoria del calendario di Gianni (che non ho mai capito fino in fondo) i giorni si dividevano in "belli" e "brutti" ... molto pop.
La settimana entrante del blog atypico sarà dedicata al Gianni con la pubblicazione di una serie di "corti" d'annata : state on-line ...

Link

"La settimana della memoria" - post di Walter in Atypicalmovie (blog)

Televisore 2 : nonni e nipoti





Alle 15 su La7 c'è Irlanda - Italia di rugby al Croke Park di Dublino, domani sera a mezzanotte su Sky il XLII Superbowl di football americano tra i New England Patriots e i New York Giants.

Aggiornamento del 3 febbraio

So che la definizione di "antenato del football" fa incazzare parecchio i puristi del rugby (forse perchè fa apparire il proprio sport del cuore come obsoleto, tra le altre cose) ma è così : quest'affermazione non toglie davvero nulla al fascino antico della palla ovale, che seguo anch'io dall'anno scorso.
Ieri ho seguito su internet l'Italia che ha combattuto bene a Dublino, ma è uscita con le ossa rotte (D'Arcy fratturato all'ulna, Castrogiovanni infortunato), ha perso 11 - 16 e ha mancato di quel killer instinct ch'è fondamentale in tutti gli sport : il match era alla portata, ma David Bortolussi (due calci sbagliati che potevano valere il pareggio) e qualche errore "stupido" hanno segnato la partita.
Facile giudicare al monitor del pc, quando in campo devi scontrarti con dei manzi d'uomo e non hai casco e protezioni varie dello sport "pronipote".
Comunque, bene lo stesso : Andrea Masi in regia e coach Mallett erano freschi d'investitura, l'Irlanda sta chiudendo un ciclo ma rimane una delle formazioni migliori del ranking mondiale. Gli italiani stanno dimostrando di meritare la partecipazione al Sei Nazioni e di potersela giocare con tutti : sarebbe bella se nella prima gara interna contro l'Inghilterra appena battuta dal Galles ...

Non è uno stadio qualsiasi

Il Croke Park è stato interdetto agli sport inventati dagli inglesi per 87 anni, in seguito alla strage del "bloody sunday" : il 21 novembre 1920 la polizia ausiliaria inglese entrò nello stadio durante una partita di calcio gaelico e sparò sulla folla inerme uccidendo 12 spettatori e 1 giocatore come rappresaglia per la strage di 13 ufficiali di polizia uccisi dalla banda di Michael Collins.
Un tipo di crimine - la rappresaglia sui civili nei paesi occupati in ritorsione per le azioni dei partigiani - per il quale gerarchi e ufficiali nazisti sono stati condannati ... perchè sconfitti nell'ultima guerra mondiale.
Ma l'Impero britannico quella guerra l'ha vinta, s'è trasformato ed è ancòra una delle potenze mondiali (militari ed economiche) : chi vince ha sempre ragione, una "cara" e vecchia regola.
La Gaelic Athletic Association che gestisce l'impianto dal 1884, ne vietò l'uso per il football e il rugby e lo indirizzò esclusivamente agli sport celtici come il calcio gaelico, fino all'11 febbraio 2007 (Irlanda - Francia di rugby).
Gli U2 dedicarono ad un'altra domenica di sangue (a Derry nel 1972 ancòra 13 morti irlandesi durante una manifestazione di strada, per mano delle forze speciali britanniche) uno dei loro "inni" rabbiosi, memorabile la versione nel live "Under a blood red sky" (1983) giustamente considerato una delle pietre miliari del gruppo :

Sunday bloody sunday

I can't believe the news today
Oh, I can't close my eyes
And make it go away

How long ...
How long must we sing this song ?
How long ? How long ...
'cause tonight ... we can be as one
Tonight ...

Broken bottles under children's feet
Bodies strewn across the dead end street
But I won't heed the battle call
It puts my back up
Puts my back up against the wall

Sunday, Bloody Sunday
...

And the battle's just begun
There's many lost, but tell me who has won
The trench is dug within our hearts
And mothers, children, brothers, sisters
Torn apart

Sunday, Bloody Sunday
Sunday, Bloody Sunday

How long ...
How long must we sing this song ?
How long ? How long ...
'cause tonight ... we can be as one
Tonight ... tonight ...
tonight ... tonight ... tonight ...

Wipe the tears from your eyes
Wipe your tears away
Oh, wipe your tears away
Oh, wipe your tears away
Oh, wipe your blood shot eyes
Sunday, Bloody Sunday (Sunday, Bloody Sunday)
Sunday, Bloody Sunday (Sunday, Bloody Sunday)

And it's true we are immune
When fact is fiction and TV reality
And today the millions cry
We eat and drink while tomorrow they die
The real battle just begun
To claim the victory Jesus won
On ...

Sunday Bloody Sunday
Sunday Bloody Sunday
...

[ da "War", 1983 ]

Qui il video in Youtube.

Cambiando sponda, il Superbowl si vede on-line (senza pagare il dazio)

Per me i Giants sono ancòra quelli di Phil Simms e Lawrence Taylor, infatti ho rifiutato da parecchio tempo il "ricatto" della pay-tv che s'è aggiudicata la finale del campionato professionistico Nfl. E i Patriots una squadra mediocre di medio-bassa classifica, che ne ha presi 46 dai Chicago Bears nel 1986 ... passano gli anni, cambiano le classifiche e i valori in campo !
Uno dei motivi che m'ha fatto abbandonare la tv fu la pessima o inesistente esposizione in chiaro di basket e football ... per cosa paghiamo il canone ? Per essere subito informàti della caviglia gonfia di Alessandro Del Piero, ovvio.
Quindi : o m'appoggerò ad un amico che ha l'abbonamento, o mi collegherò ad un canale-web.
Tempo fa lessi dei lettori di canali televisivi on-line in un post del Capitano Uncino : sto provando Sopcast ma ce ne sono diversi per vedere lo sport che altrimenti dovremmo pagare, nelle edizioni in lingua inglese ed altre (anche qui noi italiani "ci facciamo notare" al negativo).
E' sufficiente registrarsi, scaricare il software e installarlo, scegliere il canale e sintonizzarsi : una buona lista degli eventi sportivi del giorno è in Rojadirecta.com ma ce ne sono altre. Gli stream sono a bassa definizione.
Aspettando il kick-off - il calcio d'inizio - mi sollazzo con le splendide e atletiche cheerleaders dei Patriots (in questa "specialità" sono campioni) figlie del melting-pot amerikano e di quella società aperta, nonostante tutte le critiche che sono soprattutto di stampo ideologico.

(di argomenti interlacciàti tra rugby e football, "vecchio" e "nuovo mondo" ce ne sarebbero centinaia, ma ci sono ancòra parecchi giorni da vivere).

Aggiornamento del 4 febbraio

E' finita 17 a 14 per i N.Y. Giants, che hanno raggiunto i cugini della terra ferma con 3 superbowl vinti (più 4 titoli prima del 1967) dopo una partita tiratissima : appena 3 a 7 dopo il 3° quarto di gioco.
Migliore giocatore del match è stato nominato il Qb newyorchese Eli Manning, che ha guidato i suoi in un drive vincente nell'ultimo minuto (roba da Joe Montana contro i Bengals).

Links

"Sei Nazioni, l'Irlanda batte l'Italia 16 - 11" - articolo in Corrieredellosport.it

Superbowl XLII - scheda in wikipedia

"Come vedere lo sport gratis su internet" - post del Capitano Uncino