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o dei diritti parzialmente scremati

"Disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo." - Evelyn Beatrice Hall

Che il "Sergione nostro" fosse un autoritario lo sapevamo dai tempi della C.G.I.L. ma questa volta il cinese ha voluto strafare, s'è messo la toga del giudice ed ha preventivamente "condannato alla galera del silenzio" i ragazzi della Fiamma Tricolore che avrebbero voluto sfilare per le vie cittadine nella giornata di sabato 25.
Alcuni di loro sono indagati da colleghi milanesi per apologia del fascismo : gli slogan, le svastiche e le croci celtiche portate come bandiere nel corteo che ha avuto come fesso prologo lo sfascio di corso Buenos Aires e dintorni da parte degli "antagonisti" (antagonisti di che ? Dei lavoratori ?) li inchiodano chiaramente ed il partito quasi sicuramente verrà sciolto ...
MA IN QUESTO MOMENTO LA FIAMMA TRICOLORE E' UNA LISTA REGOLARMENTE IN CORSA PER LE ELEZIONI POLITICHE DEL 9 e 10 APRILE !
Non condivido affatto le idee dell'estrema destra e sto simmetricamente dall'altra parte, ma affermo che tacitare l'opinione di un uomo equivale ad ucciderlo ... quello che presuntuosamente ha fatto il sindaco di Bologna è - ironicamente - un gesto GENUINAMENTE FASCISTA.
La scusa poi di vietare il corteo dei neo-fasci per evitare scontri e danni al centro storico, copre il desiderio - non espresso in quanto tale - di recuperare il consenso della sinistra verace : il gastronomo sta correndo da solo, è stato abbandonato da tutte le forze progressiste e continua la sua politica filo-borghese fatta di tante parole e poche azioni incisive.
Sulla bilancia di una perversa e violenta "par-condicio" la situazione di tensione stavolta sarà forse innescata dai neo-fasci privati del loro DIRITTO di una manifestazione politica e innervositi ad-hoc, è loro il turno della pessima figura mediatica di chi infrange le regole della vita civile ...
i diritti devono essere di tutti ed integrali : questa è la forza della democrazia.

Io dico che ci sono ancòra dei tribunali in 'sto paese e bisognava farli lavorare - senza invasioni di campo - e che le forze democratiche progressiste hanno dalla loro la forza delle idee, pertanto non dovrebbero temere quattro revanscisti ... mi fa schifo - per una volta - avere un'opinione condivisa pure da Casini e Pera, però l'assunto liberale è una delle mie bandiere e non cambia colore se al centro della polemica c'è chi inneggia a Erich Priebke ... per questi c'è la Legge.
La democrazia non deve tremare a causa di questi ragazzi, ma il gastronomo sì ed ha scaricato la magagna su prefetto e questore (giudicate voi).

1 commento:

  1. caro Marco aka "Bufalo",

    ho avuto qualche rogna al PC e l'ho formattato, il che mi ha costretto a una pausa forzata di 4 giorni, tra formattazione e recupero dei programmi necessari a navigare e lavorare.

    questo per dirti solo che il paradosso democratico sembra un problema complesso ma non lo è se consideriamo questo principio:

    la democrazia non esiste in quanto tale ma "si fa" con il frutto di ogni singola azione degli individui. un sistema è democratico fintanto che la maggioranza delle persone esercita nel suo piccolo la logica e le garanzie democratiche.

    sul piano politico sono sempre stato un estremista, e per certi aspetti ho persino nostalgia di certe mie antiche certezze, che non sono comunque mai state acritiche.

    ora sono in pratica anarchico, o meglio anarca, per disgusto verso la politica e i politici attuali - qualunque formazione inclusa - e, a destra, le mancate e tradite possibilità di una politica di destra sociale e del superamento delle vecchie categorie "fascismo/antifascismo".

    dal mio punto di vista fascismo e comunismo sono morti. e ammetto di esprimermi in maniera scorretta quando affermo che una certa condotta è "fascista" (incluse quelle di cui mi lamentavo a suo tempo). persino io ricorro a questa terminologia in modo sin troppo disinvolto e me ne scuso ancora.

    per farla breve un governo che si dichiari sinceramente democratico non dovrebbe legiferare sulla politica, per questo considero le leggi "politiche" come la Mancino e altre delle forme atoritarie e indegne di una democrazia.

    una democrazia che voglia essere tale e proclamarsi tale dovrebbe tranquillamente accettare nel suo seno anche gli antidemocratici e fintanto che essi non agiscano in modo da danneggiare il prossimo, lasciarli parlare e dire o pensare quello che vogliono.

    a me non frega niente se uno dentro di sé o in piazza inneggia a Priebke, a Pol Pot, a Stalin o a Paperino.... a me interessa che si limiti ad esprimere le sue idee e non passi all'azione.

    sarà la maggioranza delle persone a ignorare il fanatico di turno. se realmente sanno di vivere in un contesto democratico e di praticare la democrazia.

    finché si esprime un'opinione non è secondo me ammissibile censura o legge.

    il punto è che se in epoche passate le democrazie sono diventate dittature è perché la maggioranza dei presenti lo voleva e lo desiderava. perché non era contenta della (falsa) democrazia in cui viveva ed era disposta a scelte radicali o estreme.

    ci sono state certamente violenze contro le minoranze o i non allineati, ma se un sistema che si dice democratico diviene una dittatura la responsabilità è della maggioranza di chi ha permesso tutto questo, permettendo ai fanatici di turno di passare all'azione.

    secondo me non servono leggi "ad hoc" per neutralizzare gli estremisti, ma basterebbe garantire i diritti costituzionali.

    se poi naziskin/skin rossi o autonomi vogliono continuare a sbraitarsi in faccia, per me sono liberi di farlo.

    cordialmente.

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